venerdì 30 marzo 2012

Muffin salati per Marielucie e KitchenAid

La domanda da porsi è: perché il Food Processor KitchenAid? Il mio personale punto di riferimento è il mio vecchio robot, compagno ormai da una vita e vedendoli l’uno accanto all’altro mi sono venuti in mente una “due Cavalli” e una fuoriserie!


La differenza estetica salta agli occhi, ma io posso testimoniare anche la differenza di peso! La base col motore pesantissima assicura una stabilità perfetta, non si corre il rischio di vedere il robot passeggiare sul piano da lavoro quando si mette in funzione! E nonostante la potenza notevole, l’apparecchio è relativamente silenzioso, anche quando si tratta di macinare la frutta secca per esempio. Un altro punto a suo favore è l’efficacia e la rapidità, ogni azione si risolve in pochi secondi, dal grattugiare le carote, al montare la panna o impastare la pasta frolla.

Conclusione: non c’è gara!

Ho provato a fare i miei Muffin Salati

Ingredienti:
100g di farina
1\2 sacchetto di lievito per torte salate
2 uova
125 g di ricotta
3 cucchiai d’olio
100g di pancetta affumicata
100g di grana macinato
Sale, pepe e noce moscata

Prima di tutto, macinare il grana nel contenitore piccolo con le lame universali.
Ritirare il contenitore piccolo e impastare tutti gli ingredienti compreso il formaggio nella ciotola grande con le lame universali.
Tutta la preparazione richiede pochissimi minuti.
Distribuire l’impasto nelle formine per muffins e cuocere in forno caldo (180°) per 20 minuti.

giovedì 29 marzo 2012

Valentina "assaggia" KitchenAid e la ciambella della mamma

Quando ho saputo che avremmo testato un prodotto Kitchen Aid ero felicissima per questi motivi: io adoro cucinare; io adoro il marchio Kitchen Aid; il mio robot da cucina era arrivato alla fine dei suoi giorni e da un po’ stavo programmando la spesa per sostituirlo.

Vado oltre e confesso che il prodotto che è nella mia wishlist personale da sempre (va bè diciamo da un po’ di anni) è l’impastatore KA. Lo ammetto immediatamente, la prima motivazione che mi ha portato ad apprezzare questo elettrodomestico è l’estetica, a cui io do un valore importante, soprattutto da quando la mia cucina è aperta sul living (ok… dovevo dire mini living). In secondo luogo devo dire che conosco diverse persone che lo possiedono e non ho mai sentito un parere negativo. Poi un giorno, in tempi non sospetti, ho visitato il sito web del marchio e ho appreso che:
  1. È nato a fine dell’Ottocento dall’idea di una donna, Josephine Garis Cochrane, che depositò il brevetto della prima lavastoviglie;
  2. la distribuzione, nata per il settore dei professionisti, si estende ben presto anche a quello domestico;
  3. nei primi anni del Novecento nasce la prima impastatrice domestica e il nome Kitchen Aid.
Quindi stiamo parlando di un marchio la cui filosofia si è basata e si basa sulla creazione di elettrodomestici in grado di fornire un valido aiuto in cucina e non solo ai professionisti.

Questo quindi sarà il mio punto di partenza; ma torniamo a noi cioè al prodotto che mi è stato assegnato per il Family Tester: il Food Processor Artisan, colore rosso imperiale. Esteticamente molto bello, solido, con la sua base in metallo, e super accessoriato. Questo robot da cucina permette di affettare, tritare, impastare, mixare tutti i preparati per la cucina, grazie a una serie di accessori che sono ben organizzati in una scatola studiata nei minimi particolari per riporli ordinatamente.

Detto questo la prima cosa che ho fatto è consultare la guida. Sinceramente pensavo che, come molte case produttrici fanno, sarebbe stato disponibile il libretto solo in italiano, invece la guida multi lingue è assemblata insieme quindi ci si vede costretti a conservare il "tomo" così com’è.


Scopro, leggendo la guida, che il robot ha in dotazione fino a 3 ciotole, ma il modello che ci è stato inviato ne possiede solo due, quella standard per la maggior parte delle preparazioni e una più piccola, con una mini lama, per piccole dosi. La terza ciotola, quella che non c’è, si chiama ciotola dello chef e in pratica viene utilizzata quando è necessario utilizzare il robot in più passaggi, ma solo con le lame per affettare e tritare. Francamente lo trovo un accessorio utile ma non indispensabile. Molto utile sicuramente è concepire un robot che ha la possibilità di inserire (e utilizzare!) una dentro l’altra le ciotole, intanto perché occorre meno spazio in cucina per conservare tutti gli accessori e poi perché il funzionamento del robot è unico e sempre sicuro.

La posizione che assegno al mio nuovo “aiuto chef” è il bancone della cucina, proprio in bella vista perché voglio evitare di riporlo nella dispensa, come facevo con quello precedente. D’altronde non devo fare più a patti con il mio senso estetico, questo elettrodomestico sta benissimo dov’è, non stona.
Decido di provare la prima ricetta, una torta che sforno frequentemente per la colazione degli ometti di casa (…ok, la mangio anch’io qualche volta ma non sempre … altrimenti il programma “Nivea -pelle rassodata” viene inficiato). Se deve essere un valido aiuto vediamo se l’impasto viene bene, senza intoppi…
Si tratta di quella che io chiamo “la ciambella della mamma”, perché la ricetta me l’ha data lei:


L’impasto è venuto molto bene, non posso dire meglio che con le fruste tradizionali, non sarei onesta, ma altrettanto bene. Francamente non pensavo fosse scontato. Inizialmente il mio dubbio era: verrà cremoso senza utilizzare le fruste tradizionali? Risposta: sì.

Ora però vi dico esattamente quello che mi è piaciuto: utilizzare un elettrodomestico che è a portata di mano perché già posizionato in cucina. Mi è piaciuta la velocità con cui ho realizzato il tutto. Mi è piaciuto azionare il robot per montare uova e zucchero senza avere la necessità di star ferma a tenere le fruste perché la robustezza della base consentono al robot, certo per pochi minuti, di essere autonomo e nel frattempo ho potuto pesare gli altri ingredienti.

Quello che non mi è piaciuto è legato ad un dettaglio, cioè al tastierino dei comandi (cautelativamente dico per ora, visto che ho testato poco): innanzi tutto perché la fessura intorno al tastierino raccoglie un po’ di polvere (e anche farina e altri scarti provenienti dall’uso del robot) e poi perché la copertura dei tasti è piuttosto “leggera” e in alcuni punti pare parzialmente già scollata. Passando il dito ri-aderisce ma non ho idea se è da considerare una situazione permanente o meno. In un robot che si presenta robusto e affidabile e dal prezzo non economico penso sia necessario badare anche ai dettagli.

Il robot si è dimostrato un valido aiuto in cucina e c’è di più: dopo questa prima prova ho utilizzato il mio KitchenAid per preparare gran parte dei piatti di una cena con amici. Insomma ho provato ad usarlo testando un po’ più di funzioni e modalità.
Vi svelerò tutto nella prossima puntata!

Marielucie, KitchenAid e la crostata di mandorle

Come promesso, ho sottoposto il Food Processor KitchenAid alla prova della mia crostata alle mandorle... e il risultato ha accontentato tutti i golosi di casa!


Uno degli aspetti più pratici del robot è la doppia ciotola, un contenitore piccolo s’incastra all’interno del contenitore più grande. Nella ciotola piccola ho preparato la farcitura: occorre macinare le mandorle e sbriciolare gli amaretti, 2 operazioni perfettamente eseguite dalle lame universali in acciaio. In seguito ho unito lo zucchero, l’uovo e la ricotta e mescolato il tutto.


A questo punto, ho ritirato la ciotola piccola e sistemato la lama per l’impasto. Ho versato tutti gli ingredienti  per la base della crostata e attivato l’apparecchio. In pochi secondo la pasta è pronta!
Infine ho steso la pasta con le dita in una teglia foderata di carta da forno, ho versato il ripieno su questa base e ho decorato con strisce di pasta.


La crostata deve cuocere per circa 45 minuti in forno preriscaldato a 180° e poi va cosparsa di zucchero a velo una volta raffreddata.

Ingredienti per il ripieno:
50g mandorle
100g amaretti
100g zucchero
1 uovo
300g ricotta

Ingredienti per la base:
300g farina
100g burro ammorbidito
150g zucchero
2 uova
1 bustina di lievito

mercoledì 28 marzo 2012

Il primo miracolo di KitchenAid: Chiara vuole cucinare

Ok, il food processor KitchenAid è arrivato … ed è pesantissimo!

Nella scatola ogni lama, ogni accessorio è protetto da una pellicola o da polistirolo; lo spazio è studiato in modo da essere sfruttato al massimo (è uno shangai di pezzi di robot!): già da questo capisci di avere a che fare con gente che ci tiene a fare bene il proprio lavoro, e perciò si preoccupa che arrivi a casa il prodotto integro. Per me questo è sinonimo di serietà e professionalità.
Prima impressione? Ben fatto gente!

Inizio con una banale spremuta di arancio, anzi di mandarino, perché con lo spremiagrumi ci sono in dotazione 2 tipi di beccuccio! Si leggono sempre le istruzioni prima! Sempre e prima!!! Lo dico a voi , ma solo per ridirlo a me, ehm. Leggi le istruzioni e ti aprirà un mondo... facile!

In ogni caso lo spremi agrumi è efficientissimo, rapido, dalla potenza di una trivella per carotaggio lunare! E mi chiedo… Come mai così tanta potenza?
Sul sito trovo subito la risposta alla mia domanda: “Ka si spinge oltre i limiti dell'unione perfetta tra tecnologia e design , incarnando un'arte di vita fatta di piacere, condivisione e, soprattutto, di passione” … La passione: ah, io a questi li adoro!

Ora cominciamo col capire chi è Bartolo (così ho chiamato il mio KitchenAid!) e cosa farà da noi visto che le mie prodezze di cuoca si concentrano in: “Cucino io? Bene! Che pizza ti devo ordinare?”: con lui posso impastare (torte, pasta frolla, pizza), posso tritare (il soffritto ad esempio!). E poi ha contenitori di diverse misure: un bicchiere per mettere le cose da tritare di due dimensioni, una “piccola” dove infili comodamente carote, zucchine e una seconda dove puoi mettere melanzane, patate, che puoi affettare a seconda della lama e del tipo di taglio che ti serve. Ha bacinelle che possono essere contenute una dentro l’altra e che puoi utilizzare a seconda della grandezza delle porzioni.


Sì, il mio robot Bartolo-KA è un elettrodomestico che consiglierei a tutti, perché ha tutto, dal tritatutto allo spremiagrumi per differenti misure di agrumi, è bello, bello e bello da guardare, da toccare ed ha una potenza che lo rende velocissimo per l’uso quotidiano e forte per resistere nel tempo: il Food Processor KitchenAid ha proprio l'aria di quello che durerà un bel po'.

E qui sta la risposta anche all’altra domanda che mi sono posta: il prezzo! Giustificato dalla durata del mio Bartolo, dalla perizia nei dettagli, dalla bellezza del design. Sì ho fiducia nel KitchenAid - Bartolo, molto! Lo guardo con ammirazione, adesso capisco perché il mio capo che cucina tutti i giorni ha tutta la linea della KitchenAid.

Benvenuto tra noi Bartolo e grazie d'esser qui! Questa cosa del metterci Passione mi ha fatto venir voglia di cucinare... no, non di ordinare la pizza al telefono, di cucinare, bene con passione. Promesso!

Laura alle prese con il Waffle Baker: evviva le cialde!

Kitchen Aid tra design e dolcezza.

Il Waffle Baker della Kitchenaid ha già trovato la sua collocazione nella mia cucina. Solido e compatto, nel bel colore rosso imperiale ha un design attraente che richiama le linee dei piccoli elettrodomestici anni '50.

Potrò realizzare cialde dolci e salate (all'interno del libretto delle istruzioni c'è anche un ricettario  che sicuramente mi tornerà utile). I dolci non sono mai stati il mio forte, ma questo apparecchio mi spronerà a sperimentare per la gioia del marito goloso...

Il suo utilizzo è semplice e divertente. Mi cimento con la ricetta 4/4 waffle avendo già gli ingredienti a mia disposizione: farina, zucchero, margarina, uova. Le dosi indicate sono molto abbondanti, non so se utilizzerò tutto il composto perché so già che in poco tempo i dolcetti saranno destinate a sparire...


Dopo aver preriscaldato le piastre, verso l'impasto su entrambi i lati e aziono il timer di cottura. Il profumo inizia a farsi intenso e invitante, ma le indicazioni consigliano di buttare le prime cialde... Meno male perchè il risultato non è eccellente :((  Che sbadata, ho impostato il tempo, dimenticando la cosa più importante: azionare il tasto START, dunque non è scattato il segnale acustico e  le cialde sono uscite bruciacchiate.. Ehm, ritenta, sarai più fortunata. 

Seguo passo a passo le istruzioni. Adesso scelgo una ricetta un po' più leggera, il composto della precedente era più consistente. Preparo i waffle alla belga con meno burro e farina e con l'aggiunta di un po' di latte e panna. L'aspetto e la fragranza sono stuzzicanti. Li spolverizzo con un po' di zucchero a velo e ne assaggio uno: finalmente ci siamo, sembrano commestibili e il sapore è gustoso. Li gradisce anche mio marito che dopo pranzo ne addenta uno!


Di pomeriggio accompagnano una piacevole pausa tè con mia sorella, che, entusiasta del risultato ne prende un po' per la colazione del giorno dopo. Li riempirà con la confettura di ciliegie!

martedì 27 marzo 2012

Alessandra e il Blenderosaurus KitchenAid

“I don’t care what you call it, it’s the best kitchen aid I’ve ever had!”

Ommamma! Ma allora è vero?! Dovrò testare un frullatore KitchenAid! Salti di gioia scomposti: avere un KitchenAid è un sogno vero e proprio, l’ho ammirato in vari colori e sfumature in bella mostra nelle cucine di vetrine, riviste, blog e siti d’arredamento e ora sarà nella MIA :-)

Appena ho tra le mani il mio blender (quanto mi piace chiamarlo all’inglese!), gli trovo un posticino dove possa spiccare. A toglierlo dalla scatola faccio fatica: è pesante ben 4,5 Kg e alto più di 38 cm!
La base è in metallo pressofuso e la caraffa in vetro temprato (per resistere meglio!), il collare di blocco in plastica con le lame in acciaio inossidabile (per miscelare meglio!), il coperchio in gomma con tappo dosatore trasparente (per aderire meglio!). E, gran cosa, il pannello comandi è integrato nella base senza fessure né scanalature (per pulirlo meglio!).


Il motore è potente, trita addirittura il ghiaccio e gli alimenti congelati, ma si comporta come un diesel: lento in partenza e rapido e costante in accelerazione, per miscelare i cibi perfettamente e in maniera omogenea. Sulla confezione, una ricostruzione grafica molto illuminante, spiega come: le lame, disposte due in su e due in giù a quattro diverse altezze – mai visto prima – scatenano ben due movimenti opposti, un vortice centrale che sale stretto e in senso antiorario, e uno esterno che sale lasco in senso orario fino in cima, per poi ricadere verso il centro. Sono molto colpita: altro che piccolo elettrodomestico! Io, nota non-chef che fino ad ora ha solo usato una volta sì e cento no un frullatore a immersione, credo che il nome Blenderosaurus gli sia dovuto ;-)

Do un’occhiata veloce al sito internet e scopro come l’azienda sia profondamente legata al mondo femminile: è una donna, Josephine Garis Cochrane, a brevettare la prima lavastoviglie nel 1886, adattandola poi all’uso domestico; è sempre una donna a inventare il nome del marchio nel 1919, quando, testando la prima impastatrice elettronica, esclamò: “Non m’importa come lo chiamate, è il miglior aiuto in cucina che io abbia mai avuto!”; è ancora una donna, la designer di fama mondiale Egmont Arens, a progettare nel 1936 i modelli più eleganti, tra cui il mitico K (a cui s’ispira l’impastatrice di oggi); ed è alle donne che si rivolge l’azienda dal 2001 con l’edizione speciale color rosa pallido dei suoi piccoli elettrodomestici, devolvendo parte del ricavato a fondazioni e associazioni impegnate nella lotta contro il cancro al seno.

Mi piace, e mi piace come KitchenAid descrive se stessa, un’impresa che “si spinge oltre l’unione perfetta tra design e tecnologia, incarnando un’arte di vivere fatta di piacere, condivisione e, soprattutto, passione”.
Se Andrea apprezza l’aspetto tecnologico, io ne ammiro la forma: effettivamente, conosco il blender KitchenAid solo come oggetto di design e non come strumento culinario. Ora che ci penso, la cosa mi preoccupa un po’, perché Andrea, ottimo cuoco, persegue la sua tradizione gastronomica veneto-emiliana del “fatto a mano” e storce il naso davanti a tutto ciò che possiede un cavo elettrico; e io, be’, io sono una frana in cucina! Forse, testandolo, è la volta buona che incomincio ad apprezzare quell’aspetto della vita che passa attraverso piatti, pentole e frullatori :-)


Angela si è innamorata del signor Toast

Sono troppo felice di aver ricevuto il bellissimo tostapane del prestigioso marchio KitchenAid! Ho voluto documentarmi meglio e ho scoperto che l'universo KitchenAid ebbe inizio nel 1886 con l'idea di una donna:si chiamava Josephine Garis Cocharane e rivoluzionò il mondo della cucina.


Soddisfatta per queste informazioni, leggo finalmente le istruzioni del mio tostapane. Quanto mi piace l'aspetto estetico! Ed anche il fatto che sia molto pesante perché costruito interamente in acciaio. Ottimo anche il cavo che può alloggiare sotto la base: avendo uno spazio limitato in cucina  non ingombra! Ha poi un vassoio raccogli briciole ed anche questa è una nota positiva perché rende il tostapane KitchenAid molto facile da pulire. Infine grazie agli scomparti ampi, posso preparare vari tipi di pane.

Il voto 10 e lode però lo do al suo sensore elettronico "intelligente": quando il pane è dorato emette un suono acustico ed avverte che la cottura è ultimata. 


Sono giorni che sto "testando" il mio tostapane, io lo chiamo "signor Toast" perché è davvero un signor tostapane, ne sono letteralmente innamorata. Toast, bruschette, piadine: tutto quanto diventa dorato e croccante. Grazie signor Toast, sei il mio amico in cucina. Le mie prime ricettine sono a base di prosciutto, sottilette, emmenthal, insalatina, pomodorini e mozzarella, ma ho ancora da sperimentare tanti buoni e gustosi ingredienti!

lunedì 26 marzo 2012

Marielucie disintegra arance (ma fa anche il purè) con KitchenAid

Dopo aver testato un telefonino e delle creme cosmetiche, finalmente si mangia!


Per dirla tutta, prima bisogna darsi da fare: tagliare, grattugiare, affettare, impastare, spremere, montare, sminuzzare, tritare, frullare... per fortuna mi assisterà un aiutante bellissimo, rosso fiammante, dall’aria professionale, un robot da cucina dal nome autorevole, Food Processor Artisan” di Kitchen Aid.


Colpisce subito la sua robustezza: l’apparecchio pesante e stabile suggerisce potenza e sicurezza. Indubbiamente è anche un bell'oggetto e non fatica a trovarsi un posto in primo piano.

Un’occhiata al libretto delle istruzioni e via con le prime prove! Sarà la mia scarsa confidenza col robot, ma i primi esperimenti mi deludono un po’: ho tentato di affettare i cipollotti ma ho ottenuto lunghe strisce invece di rotelline, ho voluto spremere un’arancia e per poco il frutto non si disintegrava!

Per fortuna i tentativi successivi hanno avuto esiti più soddisfacenti: il formaggio si grattugia facilmente e la panna si monta in un attimo, le patate poi si riducono in un purè sofficissimo! Questi sono solo i primi elementari test, presto ho intenzione di sottoporre il robot rosso alla preparazione di piatti più elaborati, ho in mente una torta … ma ne riparliamo la prossima volta, sempre qui sul blog!

Darva, KitchenAid e la teoria dei toast verticali

Da qualche mese il vecchio tostapane ci aveva abbandonato, ed era stato sostituito da una piastra orizzontale per tostare il pane... non l’avessi mai fatto! Da allora è iniziata una infinita, lunga, estenuante discussione SULLA TEORIA DEI TOAST VERTICALI!

Da questa premessa potete immaginare come è stata accolta la notizia che CasaFacile mi avrebbe mandato da testare il Tostapane KitchenAid (...e come io mi sono salvata!)

Com’è?  Rosso, bellissimo, fifties!

Nella nostra cucina si è ambientato perfettamente, e non poteva essere altrimenti, dato che è molto curato dal punto di vista estetico, ma senza tralasciare comode funzionalità nell’utilizzo: il cassetto raccoglibriciole, comodo per tenerlo pulito, la manopola che ti permette di regolare la doratura a 9 livelli differenti per ottenere il pane e i toast esattamente come li vuoi tu, la possibilità di avvolgere il cavo sotto. Insomma meraviglioso!

Ho scoperto però che alcuni accessori sono opzionali cioè da comprare a parte (pinze e scalda pane) e invece sarebbero utili. Peccato!
Dopo giorni in cui abbiamo mangiato solo toast (rigorosamente verticali) a colazione,  pranzo e cena, è iniziata anche la sperimentazione di NUOVE RICETTE

Eccone una: Crostini salsiccia e squaquerone!
Far rosolare in padella 100 gr di salsiccia, aggiungere 100 gr di formaggio squaquerone. Quando il formaggio inizia a fondere, spalmare tutto su fette di pane caldo tostato e spolverare con pepe nero... una delizia per il cuore!
Buon appetito!

venerdì 23 marzo 2012

Chiara nivea


Eccomi con le creme Nivea della linea pure&natural finalmente in mano!

Considerando che al mattino mi lavo al volo, mi tuffo nei vestiti e schizzo a portare a scuola i mostrilli … beh … da adesso dovrò imparare ad avere tempo per il mio corpo che comunque ha bisogno di manutenzione ordinaria!

Prima di tutto fatemi dire quanto mi piace che le confezioni siano completamente riciclabili, che le creme siano al 95% di origine naturale e che non contengano al loro interno parabeni, siliconi, coloranti ed oli minerali!

Decido allora di partire da una bella doccia seguita dalla crema idratante fluida: cos’è questa sensazione di morbido che sento sulla pelle?! E dura per giorni!


Invece chi testa la crema antirughe in famiglia è Fabry, che ha delle rughe di espressione intorno agli occhi; con la crema messa sia al mattino che alla sera ha già notato i primi effetti dopo solo una settimana, le rughe si sono sensibilimente attenuate e il tutto senza che la crema unga.

mercoledì 21 marzo 2012

Tostapane Artisan di KitchenAid

Con una struttura di grande solidità in acciaio inox e metallo pressofuso, il tostapane Artisan® di KitchenAid spicca per il suo design anni ’50, caratterizzato da curve morbide e arrotondate.

Disponibile nella versione a due scomparti e a quattro scomparti, è dotato di sensori elettronici intelligenti, in grado di rilevare la temperatura e procurare lo spegnimento automatico quando il pane è pronto e tostato al punto giusto. Se invece si desidera personalizzare la tostatura, la leva di espulsione manuale consente di interrompere la macchina quando lo si desidera rendendo il pane subito disponibile.
Gli scomparti presentano una lunghezza e una profondità tali da poter ospitare ogni tipologia di pane e nella versione “a quattro” ogni coppia può essere utilizzata in modo indipendente, ciascuna con i propri comandi e i propri meccanismi di accensione e spegnimento.
Le manopole dei comandi sono poste lateralmente e sono estremamente intuitive e facili da usare, mentre sotto il tostapane è collocato un vassoio raccoglibriciole estraibile in acciaio inox, molto semplice da pulire e lavabile anche in lavastoviglie. Tra gli accessori opzionali, sono disponibili la pinza per toaster e scaldapane a due o quattro scomparti

Restiamo in attesa delle recensioni di Darva e Angela che stanno provando il Tostapane... 

Food Processor Artisan di KitchenAid


Utensile da cucina indispensabile, il Food Processor Artisan® permette di liberare la creatività in cucina. Questo apparecchio flessibile esegue ogni compito rapidamente e con semplicità, consentendo la preparazione di innumerevoli ricette in pochissimo tempo.

Stabile e resistente grazie alla struttura interamente in metallo, è dotato di un motore a trasmissione diretta silenzioso, affidabile e di lunga durata; è ideale per impastare svariati tipi di cibo e per affettare e tritare, con diversi livelli di velocità, differenti tipologie di alimenti.

Restiamo in attesa delle recensioni di Chiara, Marielucie e Valentina che stanno provando il Food Processor...

Frullatore Artisan di KitchenAid


Il frullatore Artisan® grazie alle sue esclusive funzioni è il top di gamma tra i frullatori presenti sul mercato: è robusto, stabile e resistente e garantisce sempre un risultato eccellente. L’esclusivo motore con controllo Intelli-Speed™ mantiene automaticamente costante la velocità, anche quando la densità degli alimenti varia per l’aggiunta di nuovi ingredienti, e la funzione Soft Start fa si che il frullatore parta sempre a velocità bassa, per attrarre gli ingredienti verso la lama e amalgamarli meglio, per poi aumentare fino alla velocità selezionata.

Grazie a un motore da 0,9 cavalli e ai sei velocità che frullano, triturano, miscelano, omogeneizzano, sciolgono, e tritano il ghiaccio, è in grado di mixare  tutti gli ingredienti che desiderate.

Quest’anno KitchenAid, pensando a tutte quelle ricette che richiedono una piccola quantità di ingredienti, come sorbetti e salse – il pesto, ad esempio, riesce in maniera perfetta perché il frullatore sminuzza finemente i pinoli e grattugia anche il formaggio - presenta un nuovo accessorio: la caraffa in vetro da 0,75 litri. Piccola e leggera, la nuova caraffa è facile da usare, multifunzionale e versatile: è dotata di un tappo dosatore perforato che consente di misurare le dosi e aggiungere gli ingredienti anche mentre si sta frullando … pratica e intelligente, la nuova caraffa è un accessorio insieme al frullatore con caraffa da 1,5 lt.

Questo straordinario piccolo elettrodomestico è davvero un alleato prezioso in cucina perché semplifica la preparazione di qualsiasi piatto, per accompagnarci durante tutta la giornata con ottimi frullati per la colazione, miscele deliziose per la torta della merenda, squisiti passati di verdura per la cena, o velocissime creme per la cura del viso!

Restiamo in attesa delle recensioni di Alessandra che sta provando il Frullatore...  
 

Waffle Baker Artisan di KitchenAid

Il Waffle Baker Artisan® di KitchenAid è un piccolo gioiello di tecnologia, ideale per preparare gustosi waffle. Caratterizzato da un design forte ed elegante, è stato pensato per cucinare deliziose cialde dolci e salate da guarnire con tutti gli ingredienti che ci suggerisce la nostra creatività.

Il Waffle Baker Artisan® di KitchenAid è robusto, stabile e resistente perché è creato e progettato guardando al mondo dell’alta cucina. È dotato di un display con timer, di un termometro e di un’unità a cottura a conchiglia che garantiscono una cottura facile, veloce e a temperatura costante.

Il coperchio e le impugnature cool reach, integrati in una forma arrotondata, consentono un utilizzo sicuro del Waffle Baker, mentre le piastre anti-aderenti, che permettono di preparare due waffle con profilo rotondo, sono facilissime da pulire. Infine, la sua straordinaria ergonomia e la robusta base in acciaio inossidabile donano alla cucina un tocco di eleganza e di hi-tech davvero irresistibili.

Il Waffle Baker Artisan® di KitchenAid trasforma tutte le ricette in piatti fantasiosi e sorprendenti, capaci di soddisfare anche i palati più esigenti!

Restiamo in attesa delle recensioni di Laura che sta provando il Waffle Backer...

martedì 13 marzo 2012

Valentina in trasferta sulla neve con Nivea!

Sabato scorso tutta la famiglia in trasferta per una giornata sulla neve. La temperatura primaverile e il sole erano troppo invitanti per farsi sfuggire questa occasione. Così siamo partiti. La sera prima il delirio della preparazione, perché anche se si parte per un giorno occorre portarsi dietro la stessa attrezzatura che servirebbe per un’intera settimana! All’appello tute da sci, scarponi, calze, occhiali… In bagno inizio a cercare la crema solare … eppure c’era … non la trovo però lo sguardo mi cade sulle mie creme Nivea tutte in bella vista sulla mensola. D’impulso afferro la Crema lenitiva per pelli sensibili. In un momento di lucidità penso alla lenta cottura della pelle sulla neve in una giornata di sole e così mi pare la soluzione più giusta. In compenso della crema solare nessuna traccia; penso: “la comprerò strada facendo”.

La mattina si parte e mentre a Genova il tempo è a dir poco deprimente man mano che ci dirigiamo verso il Piemonte il cielo si apre e il sole è sempre più luminoso. Perfetto la giornata inizia bene. Ho comprato la crema solare sulle piste e mi è preso un colpo quando mi hanno detto il prezzo… per lo meno ho preso la protezione 50, mi proteggerà benissimo. Io ho la pelle color latte, se non la proteggo divento rossa come un peperone…


A mezzogiorno la temperatura quasi estiva ha reso pressoché impossibile sciare oltre. Ne abbiamo approfittato per crogiolare al sole… finchè verso le due inizio a sentire un “leggero” bruciore su guance e fronte… forse è il caso di ripassare uno strato di crema protettiva. Mi guardo allo specchio e ormai la frittata (termine veramente appropriato) è fatta: sono rossa come un peperone. Ma non mi scoraggio, penso, ho portato la crema lenitiva della Nivea: vediamo se funziona!

Appena la spalmo sulla pelle mi sento già meglio: è come se ogni cellula della mia epidermide avesse bevuto un bel bicchierone d’acqua, ringraziandomi di cuore! Rilassata per questa mini oasi di benessere mi accorgo che nel frattempo mio marito mi ha preso l’Alcatel e lo sta “esplorando”. Lo capisco, è proprio divertente. Mi accorgo che anche la sua fronte va a fuoco, meglio spalmare la crema lenitiva anche lì, molto meglio. E già che ci sono una bella spalmata anche sul faccino di Albi, che mi sorride e mi dice: “che buon profumo mamma!”.

La gita sulla neve è piaciuta a tutti e grazie alla Nivea Crema Lenitiva Pelli Sensibili abbiamo riparato ad un inizio di scottatura! E al ritorno, in macchina, Alberto non si è fatto mancare un nuovo giochino scaricato gratuitamente sull’Alcatel attraverso la funzione “Market”… prima di sprofondare in un dolce sonno per la giornata intensa ma divertente!

lunedì 12 marzo 2012

Laura ha provato le creme corpo Nivea: promosse anche d'inverno

Anche le creme corpo Nivea superano brillantemente la prova. Non è tuttavia la prima volta che uso questi prodotti, soprattutto d’estate dopo il sole, perché mi rendo conto che a differenza di tante creme grasse e untuose, queste si assorbono facilmente. 


Cosa c’è di meglio dopo un bel bagno rilassante che coccolarsi ancora un po’ con un bel massaggio e reidratare la pelle con un’emulsione ricca, corposa, con una profumazione appena percepibile (ma buona!) e un’ottima assorbenza? D’inverno la pelle va curata, perché anche se meno esposta risulta spesso ruvida e secca.

La crema rassodante migliora il tono della pelle rivitalizzandolo e ripristina l’equilibrio idrolipidico.
I vantaggi principali che ho constatato testando sia la linea viso che quella corpo credo derivino dai componenti naturali altamente selezionati e dal fatto che non vengono utilizzati profumi che impiegati  con  frequenza in gran parte dei cosmetici in commercio spesso causano fastidiose allergie.

venerdì 9 marzo 2012

Nivea Pure & Natural ha convinto la scettica Angela

Il mio slogan "Natura vs Natura" sta dando i suoi frutti...


Da una settimana uso regolarmente i prodotti della linea "Pure & Natural" della Nivea e già mi sono ricreduta sull'utilizzo di prodotti per la pelle. Come ho già detto mi definisco una persona "acqua e sapone", sono stata sempre molto diffidente verso la cosmesi in generale: da anni non usavo creme per il viso a causa dell'ipersensibilità dei miei occhi. Adesso sono strafelice di dire che i miei occhi hanno "accettato" la crema idratante lenitiva fatta apposta per le pelli sensibili, che si assorbe bene e lascia la pelle morbida. 

Per la crema corpo già usavo prodotti Nivea: ho potuto piacevolmente apprezzare che questa linea "Pure & Natural" viene assorbita meglio dalla pelle, che sento morbidissima e vellutata con un delicato profumo. Il latte detergente lo sento rinfrescante e piacevole e strucca bene e subito. Per adesso posso dire che la Nivea ha acquistato punti, molti punti a suo favore.

giovedì 8 marzo 2012

Alcatel Duet Go: Angela ha scoperto le comodità del wi-fi

Devo ammetterlo, il mio Alcatel dual sim duet GO,  pur essendo un telefonino "modesto" (nel senso, non un costosissimo e complicatissimo smartphone) si sta rivelando davvero funzionale! E' molto utile il Wi-Fi, con il quale posso collegarmi ad Internet comodamente seduta sul mio divano per chattare con le mie amiche su Facebook. Ed è molto utile anche e-book, un'applicazione in grado di leggere libri digitali, con la quale posso sfogliare i miei libri preferiti ed avere sempre con me la mia CasaFacile.


Una sola nota: la fotocamera ha solo 2 megapixels e non restituisce una buona qualità nelle foto. 

Altre funzioni ancora da scoprire...

mercoledì 7 marzo 2012

Effetto Nivea: anche gli uomini apprezzano! Parola di Vale

I prodotti Nivea sono davvero tanti, tantissimi! Non me l’aspettavo. Sono stata solo leggermente “contrariata” quando ho letto crema viso antirughe... per me???? Ma no dai, sto scherzando! L'ho provata di corsa, altroché. Con il freddo e il vento di questi giorni la mia pelle ne aveva bisogno. Il profumo è molto gradevole. Insomma parte l’operazione pelle giovane, fresca, luminosa e rassodata… ce la farò?


Per creme, trucchi e barbatrucchi ho sempre avuto un debole: difficilmente entro in una profumeria ed esco a mani vuote. Dall’estetica della confezione, alle varietà delle profumazioni, alle mille tipologie… ho sempre trovato qualcosa per cui valesse la pena provarle. Immaginate la mia felicità quando ho ricevuto il dono della Nivea: tutta la serie pure &natural al completo! La Nivea tra l’altro per me ha sempre rappresentato la crema “rassicurante”, una ricorrente presenza a partire da quando ero bambina e si partiva con mia mamma e mia sorella per la montagna e la sera si prendeva quella crema pannosa dal barattolo blu per lenire un po’ la pelle strapazzata dal vento gelido, dalla neve e dal sole; al mare dopo una giornata passata in spiaggia ad abbrustolire sotto il sole, in palestra dopo le lezioni di danza.

La prima confezione che ho aperto è la crema da giorno antirughe. Mi è piaciuto subito il profumo fresco e delicato e poi la consistenza, morbida senza essere però untuosa. Da molti giorni uso latte detergente, crema giorno e crema notte antirughe e devo ammettere che la mia pelle è più compatta e luminosa. La pelle del mio viso è piuttosto delicata visto che in passato ha subito diversi trattamenti per un problema dermatologico, e patisce quasi immediatamente creme con componenti grassi e siliconati. Posso affermare che la reazione è stata totalmente positiva, il che per me non è trascurabile!


Ho iniziato ad usare la crema rassodante corpo: si assorbe facilmente e questa è un’altra nota positiva visto che sono sempre di corsa! Certo in questo caso la base di partenza non è ottimale, mi sa che ci vuole qualche giorno in più per notare risultati consistenti ma uno c’è stato da subito: pelle vellutata e piacevolmente profumata! Lo hanno notato anche gli uomini di casa… il che non è poco!

martedì 6 marzo 2012

Alcatel One Touch Dream: vantaggi e svantaggi secondo Marielucie







Io e il mio Alcatel One Touch Dream stiamo facendo conoscenza! Posso iniziare a dirvi le cose che mi piacciono di lui e quelle che non mi piacciono!











Le cose che mi piacciono: le dimensioni ridotte e la forma quadrata si adattano alla mano; il lato a specchio può sempre essere utile; l’astuccio è carino e comodo; i led personalizzabili sono spassosi; il display è relativamente ampio; i messaggi possono essere catalogati per mittente; impostando l’opzione “conversazione” gli sms si leggono di fila come in una chat; le icone personalizzabili del menù permettono un accesso veloce alle funzioni più comuni; la tastiera QWERTY facilita la scrittura e presenta alcuni tasti di scelta “veloce” (come la vibrazione); la possibilità di usare due schede Sim con accesso chiaro all’una o l’altra è apprezzabile; la fotocamera offre diverse funzioni interessanti; la funzione “memo” registra suoni e li riproduce benissimo; la radio è eccellente; le funzioni  “note”, “agenda”, ”attività” sono praticissime; la carica dura a lungo, molto a lungo.






Le cose che mi piacciono di meno: il menù abbondante crea un po’ di confusione, ma volendo si possono eliminare alcune icone; i tasti sono piccolissimi, ma ci si abitua; il T9 è complicato ma si può scegliere il modo di immissione “normale”. Non riesco proprio a scaricare le foto sul pc nonostante abbia scaricato il programma da internet, installato tutto quanto andava installato e chiamato in aiuto il servizio assistenza!

lunedì 5 marzo 2012

Una domenica con Nivea e l'olio di argan: Alessandra non è più... secca!

Tra tutti i prodotti che pensavo di testare, le creme proprio non m’erano venute in mente! Ma ne sono felicissima, perché sono sempre alla ricerca della “formula magica” che possa ridare un po’ di verve alla mia pelle. Non specificherò quale parte del mio corpo vorrei che risplendesse di morbidezza e freschezza, né la fotograferò, ovviamente: una signora non ammette mai di avere un difetto, nemmeno se lampante ;-)

Domenica è il giorno giusto per testare le creme della nuova linea Pure & Natural di Nivea Visage: la neve stringe la casa nel suo abbraccio invernale e non ho alcun desiderio di mettere il naso fuori dalla porta; anzi, oggi ho deciso di coccolarmi. Avviso i miei “uomini” che il bagno è assolutamente off limits per un tempo non ben definito: vietato entrare finché non riemergo col sorriso sulle labbra!


Chiudo la porta, apro l’acqua nella vasca e, mentre aspetto che si riempia, mi dedico completamente alle mie nuove creme. Inizio col latte detergente con olio di argan e aloe vera, apro il flacone e ne verso un pochino sulla mano. Non ne sento con precisione il profumo (ho il naso tappato), ma mi sembra un punto a suo favore: solitamente trovo che i prodotti Nivea abbiano un odore talmente dolce e pungente, da infrangere il muro del raffreddore! La consistenza è leggera ma densa, la stendo sul viso, massaggio e risciacquo. Ehi, ma la pelle è già diversa! Non scherzo, sembra già più compatta…

Con un bel sorriso e molta fiducia, apro il barattolo della crema antirughe giorno; ho deciso che la userò per le mie righe d’espressione (“Vorrai mica chiamarle rughe?” dice con amore la mamma); ho notato, ahimè, che impiegano qualche secondo in più a rilassarsi rispetto agli anni scorsi. A base di olio di argan e di estratto di bardana, odore lieve, consistenza corposa, promette di compiere la sua magia se usata quotidianamente. Giuro che lo farò, anche a costo di perdere il treno al mattino!


Quindi, è la volta della crema idratante per la mia pelle “normale”, un gel bianco, fresco e consistente; ne metto poco, massaggio e noto subito che non “imburra” la pelle. Ottimo :-)

Il bagno è pronto; m’immergo nell’acqua calda, mi rilasso e penso all’olio di argan. La prima volta che l’ho incontrato è stato tre estati fa, ad Agadir in Marocco; abbiamo visitato un’azienda formata solo da donne e, come ricordo, ho portato con me un nocciolo, ancora perfettamente conservato e lucido. La guida ci raccontava che la pianta da cui si produce l’olio cresce proprio in quella regione desertica del Marocco meridionale, vicino all’Oceano Atlantico, e che le sue proprietà son conosciute da millenni. Un oro liquido e trasparente, ricco solo di sostanze benefiche e preziose per la salute (e la bellezza) della pelle.

A fine bagno, testo la crema corpo per pelli molto secche agli oli di argan e jojoba sulle estremità inferiori (Le Secchissime): si stende fluidamente, senza ingrassare; il bello è che, nel frattempo, incremo anche le mani (Le Altre Secchissime). Soddisfatta del testering domenicale, infilo la tuta e torno nel mondo.
Mentre preparo una tazza calda di tè, sento Andrea che bisbiglia nell’orecchio di Baldo: “Le creme funzionano: sorride!”


P.S. Il mattino seguente, mi accorgo con stupore che la pelle del viso, delle gambe e delle mani è ANCORA morbida ed elastica! Non mi era mai successo… Chissà che risultati con l’antirughe e la rassodante!

Alessandra, le rughe e Nivea: storie di cianfrusaglie

Il testing mette a dura prova. Pone di fronte a degli aspetti di se stessi che mai, mai!, si potevano immaginare. Come l’altra sera, quando – in piedi davanti allo specchio – ho realizzato che il mio viso è come una soffitta piena di cianfrusaglie. Fieri cipigli impigliati tra le sopracciglia, perplessità parallele abbandonate sulla fronte, parentesi tonde incastrate ai lati della bocca, ventagli sorridenti appesi agli angoli degli occhi e – orrore orrore – righe pensierose che s’irradiano come punti esclamativi sul labbro superiore…

L’ammetto, sono miope-fortemente-miope-quasi-talpa, quindi i miei occhi nudi (privi di lenti correttive) sono più efficaci di un microscopio ultimo modello. La madre dice che le mie sono "righe d’espressione" e non rughe di vecchiaia, e che la mia spessa pelle ereditata dal padre sarà la mia salvezza. Assieme all’uso costante di creme antirughe da spalmare quotidianamente sul mio visino, “Perché ormai È ORA”.


Per tutti questi motivi – testing, soffitta, madre, spavento – mi accingo a provare sulla mia pelle (è il caso di dirlo) le creme antirughe di Nivea Visage: appena sveglia la Giorno sul contorno occhi e bocca, prima dell’idratante; e all’ora di andare a dormire la Notte, quella che spicca fra tutte per il suo tappo blu.
“Usata quotidianamente,la Crema Antirughe Pure & Natural garantisce un’efficace azione antirughe” dice Nivea, perché “stimola la naturale produzione di collagene della pelle grazie all’estratto di bardana, riempie le rughe dall’interno, dona alla pelle un aspetto più giovane”. Proprio quel che fa per me.

Noto che sulla confezione è riportata pure una linea del tempo. Incuriosita guardo meglio: si tratta dell’età consigliata per incominciare a usare l’antirughe, i 30 anni! Questa accortezza mi piace per due motivi: è un’indicazione utile per chiunque voglia prendersi cura di sé e, soprattutto, ho superato i trenta da un pezzo, quindi sono in ritardo rispetto alla media nazionale (tiè)!

Stasera ne ho già spalmata una dose cospicua, massaggiando e picchiettando con dovizia le “cianfrusaglie”; forse ho esagerato un pochino, ho steso la crema come se volessi proteggermi con uno scudo chiodato dal passaggio beffardo del tempo – ma, nonostante questo, si è assorbita parecchio, lasciando la pelle piacevolmente vellutata.
In poche parole, mi affido all’olio di argan e all’estratto di bardana, aspettando fiduciosa che facciano effetto.

Continua…

venerdì 2 marzo 2012

Laura testa Alcatel One Touch Dream: ecco i suoi pregi e difetti

L’interno dell'Alcatel One Touch  Duet Dream è una sorta di specchietto, il mio viso riflesso non è chiarissimo, ma per un veloce ritocco di trucco può andar bene!

Lo metto in ricarica e mi rendo conto che sistemare la batteria e inserire la sim card non è un'operazione immediata, faccio un po' fatica. Trovo utile il fatto che abbia due slot per due sim differenti da utilizzare contemporaneamente a seconda delle necessità. Inizio partendo dalle funzioni più elementari ed intuitive indicate nel menù da icone chiare: sistemo data ed orologio, cambio lo sfondo del display, gioco un po’ con le suonerie. Il guscio del cellulare può essere personalizzato con matrici al led già disponibili oppure attraverso la creazione di immagini. Faccio la mia prima chiamata, è leggero e maneggevole e l’audio è di buona qualità.

Leggero, molto leggero!

La tastiera non è touch screen, ma richiama quella di un pc e riesco a digitare messaggi in modo abbastanza rapido. La fotocamera consente di scattare foto accettabili, ma non dispone di flash, anche i video non sono poi così male… Trovo un bel po’ di difficoltà nello scaricare foto e video sul pc con la funzione bluetooth, ma dopo diverse prove e tentativi finalmente risolvo.

Mi piace la funzione radio con sintonizzazione  manuale o  automatica delle stazioni. Il suono è pulito e diffuso, un piacere per me che amo ascoltare spesso la musica. Provo anche la comoda funzione che mi collega direttamente a facebook ma mi rendo conto che in pochissimi minuti il credito cala consistentemente (ovviamente dipende dal mio profilo tariffario, in questo caso il cellulare non c'entra). La mancanza di wi-fi inoltre rallenta un po’ la connessione. Ha una buona autonomia di carica, utile per me che trascuro quest’operazione. Finalmente posso usufruire del bluetooth in macchina dato che il mio precedente cellulare non me lo consentiva.

L’Alcatel One Touch Dream mi piace soprattutto per la sua leggerezza, l’ingombro minimo, la comoda tastiera. Un cellulare che soddisfa chi, come me, non  ha pretese eccessive e non va d’accordissimo con la tecnologia…