venerdì 29 giugno 2012

Laura e la zuppa di pomodoro patriottica

La zuppa di pomodoro campano: bianca, rossa, verde… Forza Italia!!!

Manca pochissimo alla conclusione dell’entusiasmante avventura di tester, ma le sorprese non sono ancora finite! Arrivano nuovi pacchi: due scatole di pomodori in barattolo Così Com’è della Grangusto.  La confezione è tutta da ammirare: golosità rosse e gialle fanno bella mostra sulla scatola in cartone comodamente richiudibile e trasportabile grazie ad una maniglia in plastica. Un packaging curato per un prodotto altrettanto selezionato: pomodori di  diverse qualità (Pizzutello, Datterino giallo e rosso, passata) provenienti dalla Campania, raccolti uno ad uno senza alcuna aggiunta di zuccheri e conservanti. Freschezza, genuinità e semplicità racchiuse in contenitori in vetro: mi piace l’idea del sottovetro anziché quella della latta. Percepire i colori dei bei pomodori è importante perché anche l’occhio vuole la sua parte.


Ciascuna varietà si presta ad un utilizzo differente in cucina e dunque ci si può sbizzarrire con la fantasia… Il pomodoro campano ha una solida tradizione. Conosciuto ed esportato in tutto il mondo, è un prodotto versatile che si sposa perfettamente con gli ingredienti base delle nostre ricette: insaporito dall’aglio e dalla cipolla, arricchito con il basilico, rende appetitoso il pane fresco e esalta il gusto della pasta.

Decido di preparare un piatto semplice con alcuni elementi già a mia disposizione: la zuppa di pomodoro. In una pentola abbastanza capace verso un po’ d’olio, metto una cipolla tagliata a metà che faccio imbiondire leggermente. Aggiungo  il pomodoro Pizzutello che, racchiuso nel barattolo più grande, è accompagnato anche da un po’ di salsa. Procedo con la cottura e  aggiungo dell’acqua per due persone (non abbondando troppo perché la zuppa deve risultare densa), aggiungo prezzemolo, basilico e sale e lascio bollire fino a quando i pomodori risulteranno morbidi e un po’ sfatti. E’ una ricetta che si può gustare con i crostini o con l’aggiunta di un po’ di spaghetti, come una minestra. A fine cottura aggiungo  mozzarella a dadini.


La pietanza è servita… Gli europei di calcio sono arrivati alla finalissima e, animata da spirito patriottico, creo una composizione con il colore verde del basilico, il bianco della mozzarella e il rosso del pomodoro…  Una bandiera svolazzante, un cestino tricolore con crostini  e… forza Italia!!!

mercoledì 27 giugno 2012

I pomodori Così Com'è di Finagricola

Finagricola nasce nel 1986 come cooperativa di agricoltori, grazie alla volontà di un gruppo di soci provenienti dalla tradizione contadina campana, che ha saputo mantenere vivo nel tempo un modo autentico e naturale di fare agricoltura. Situata a Battipaglia, nella Piana del Sele, Finagricola produce, confeziona e distribuisce verdure e ortaggi freschi: il presidio della filiera produttiva è quindi totale.

Il Gruppo Finagricola nasce e costruisce la sua identità su valori imprescindibili: il totale rispetto dell’uomo e della natura, che si traduce in una produzione che salvaguarda l’ambiente e la salute umana, sia della Forza Lavoro che del Consumatore. La tecnica di coltivazione adottata è il metodo della “lotta integrata”, che vuol dire fare agricoltura di qualità secondo una concezione di ecosostenibilità, minimizzando l’uso di prodotti chimici e utilizzando metodi agronomici e biologici ecocompatibili come, ad esempio, gli insetti pronubi; soddisfare le aspettative di qualità e di servizio più alte che il Consumatore richiede; completa tracciabilità di tutti i prodotti commercializzati.


La produzione Finagricola è varia e ha recuperato numerose colture locali: insalate di vario genere, meloni, melanzane, peperoni, spinaci e, ovviamente, pomodori delle più diverse varietà. Nella produzione complessiva, i pomodori occupano il 48% e sono considerati “gioielli di famiglia” le varietà Datterini e Pizzutello. Soprattutto il Datterino Giallo, dal gusto morbido ed equilibrato, è un pomodoro riscoperto nelle antiche culture e altamente apprezzato dai più esigenti chef.

 


martedì 19 giugno 2012

Darva e Easy Fill, amore a prima vista!

Se un ferro da stiro Russel Hobbs Easy Fill arriva a casa nostra per essere testato poco prima della partenza per le vacanze… beh allora la sua vita non sarà così facile! Sarà un duro lavoro il suo:  una montagna di panni da stirare (e non è una metafora!) e infilare in valigia e poco tempo per farlo!

La prima cosa che colpisce di questo ferro è la possibilità di ricaricare il serbatoio dell’acqua direttamente dal rubinetto. Bella idea salva tempo, spingi un bottone ed è subito pronto. Non gocciola e non si bagna. Ha una tenuta perfetta!


Si scalda in un lampo ed ha la piastra in ceramica. Io non conoscevo nemmeno l’esistenza di ferri da stiro con la piastra in questo materiale. Sono curiosa di provarlo!

E’ leggero, la riserva d’acqua dura a lungo, è preciso e veloce:  abbiamo stirato vezzosi vestitini pieni di frappe e pizzi in poco tempo io e il mio Easy Fill. E poi pile di magliette dei musicisti preferiti di mio marito con stampe davanti, sempre un po’ brigose da stirare.


La mia opinione è molto positiva… ma dell’aspetto estetico ne vogliamo parlare? Bianco e viola, ergonomico e accattivante. Diverso dai soliti ferri da stiro bruttini e anonimi. Quasi quasi lo infilo in valigia e lo porto con noi, o forse no, tanto al rientro il lavoro per lui e per noi sarà ancora più duro!

Alessandra non stira! Ma c'è sempre una prima volta...

Mission impossible

“Stirare oh-oh! Ma chi me lo fa fare oh-oh-oh-oh!”, questa è la canzoncina che intono quando appendo soddisfatta il bucato con tecnica degna di laurea ad honorem in ingegneria domestica.

Tutto nella norma, quindi, se all’esclamazione: “Testerete i ferri da stiro della Russel Hobbs!!” il mio unico commento è stato: “O-mio-dio” e alla domanda: “Quale preferite, il modello Precision Heat o il modello Easy Fill?” la mia risposta laconica: “Quello viola, perché ha l’avvolgicavo”, in previsione di un suo lungo riposo nello stipetto.


Breve preambolo, doveroso nei confronti dell’azienda Russell Hobbs, così entusiasta nel renderci partecipi dei suoi prodotti: io non stiro. Non perché sia un’ecologista convinta (no ferro, no consumo d’energia) o robe del genere, piuttosto perché anche solo immaginarmi con un ferro in mano nell’atto di… mi riempio di bolle! Malattia congenita? È probabile che sia rimasta scioccata a vita dalle donne di famiglia, che sparivano in lavanderia e ne riemergevano dopo ore grondanti di sudore e con occhi vorticosi. O, semplicemente, non comprendo come si possa passar del tempo in questa attività, quando basta una buona combinazione di sole e brezza e un po’ di carne attorno alle ossa per stirare naturalmente i panni ;-)


Ma qui, nonostante sia una fervida sostenitrice del movimento grunge e una cultrice dell’effetto stropicciato, sono prima di tutto una tester e stirare mi tocca. Ho fatto le cose per bene: spazio in lavanderia, mini asse da stiro in posizione, libretto delle istruzioni letto almeno tre volte e panni da stirare pronti da qualche mese (gli unici che - a volte - stiriamo sono federe colorate, tovaglioli, tovaglie e pantaloni di lino).

Tolgo adesivi e cartoncini di protezione, rivolgo a testa in giù il ferro, pigio l’apposito bottone e riempio il serbatoio d’acqua: per gli arruffamenti vecchi è meglio usare il vapore. Inserisco la spina e… via con le danze! Senz’acqua il mio violetto è leggero come un ballerino, con la pancia piena invece è bel pesante; ma scorre bene sui tessuti e la sua piastra bella grande copre in poco tempo tutta la superficie da stirare. La funzione vapore aiuta molto a sedare le pieghe bizzose, anche se il cotone pesante non si fa convincere facilmente (qualche ombra di spiegazzatura è rimasta). Fatto, ho stirato una mini pila di panni vecchi di mesi! E sono ancora viva :-)


Morale? Non so con precisione se sia meglio o peggio di altri ferri da stiro: non ho molti termini di paragone, perché fino ad ora ho usato sempre e solo il mio fido piccoletto da viaggio, raramente il ferro a caldaia regalatoci per il matrimonio (che m’incute un po’ di timore ed è ingombrante al massimo), senza prestare molta attenzione al risultato. Però sono soddisfatta: è un ferro grande ma compatto, il cavo lungo tre metri si avvolge sereno attorno ai fianchi e si blocca in un piccolo gancetto viola, è facile da usare (ha una manopola per la temperatura, due pulsanti per lo sbuffo di vapore e lo spruzzo d’acqua, una leva per la funzione con o senza vapore, un pulsante per aprire il serbatoio posteriore e una spia rossa che avvisa se l’apparecchio funziona e s’è scaldato a dovere). E a provarlo mi son divertita: incredibile, ma vero!


lunedì 18 giugno 2012

Marielucie e l'uso alternativo dei contenitori Spontex

Spontex vuol dire spugne ma non solo: la celebre casa produce anche contenitori per alimenti in polipropilene. Le quattro alette del coperchio assicurano una chiusura ermetica e la valvola per il sottovuoto garantisce una lunga conservazione dei cibi. Quando non servono, le dimensioni diverse permettono di riporre i contenitori l’uno nell’altro con un ingombro minimo. Nel frigorifero regalano ordine, pulizie ed evitano la dispersione degli odori.

Io li trovo così carini da usarli anche nel tempo libero per tenere in ordine filati, uncinetti e bottoni … Quel foro nel coperchio poi è l’ideale per srotolare il filo senza imbrogliarlo!



domenica 17 giugno 2012

Valentina, Russell Hobbs e... la Torre di Pisa dei panni da stirare!

In fatto di organizzazione mi ritengo abbastanza preparata: mi piace l’ordine e mi piace curare la casa ma quando si tratta di stirare perdo qualsiasi orientamento e così non c’è settimana che non si accumuli roba su roba su roba, in famiglia ormai affettuosamente denominata la “Torre di Pisa”.

Mi riduco a stirare di sera, fino a tarda notte, il più delle volte la domenica sera … in effetti non è vita pertanto quando ho ricevuto il ferro da stiro Precision Heat di Russell Hobbs ho subito pensato di cambiare ritmo e dedicarmi al testing in modo più assiduo... Tentativo assolutamente fallito, la Torre di Pisa è tornata dopo pochi giorni e quindi ho cambiato obiettivo: Precision Heat mi aiuterà a smaltire facilmente e velocemente le kilometriche pile di vestiti da stirare?


Ve lo svelerò tra poco ma intanto vediamo una delle caratteristiche più interessanti del ferro: la punta si colora in maniera differente a seconda della temperatura e quindi in funzione dei tessuti che si intendono stirare. Questo è molto utile soprattutto nel mio caso, visto che di norma stiro tessuti molto diversi provenienti da numerosi lavaggi diversi. Con questo sensore sono quindi in grado di sapere sempre se sto utilizzando la giusta temperatura, soprattutto nel caso in cui si abbassi per stirare capi più delicati. Questo conferisce al ferro, dal design già accattivante in nero e finiture cromate, un fascino particolare.

La piastra non è molto grande ed è in ceramica, con una finitura che sembra metallo. Utilizzando il ferro ho trovato una differenza sostanziale di rendimento tra la maglina di cotone e la tela di cotone. Per intenderci stirando una camicia il ferro funziona molto bene, è preciso e veloce mentre nel caso della maglina ho notato che scivola meno e spesso si formano pieghe più complicate da stirare. Forse dipende dal mio modo di stirare ma sicuramente utilizzando Precision Heat sulla maglina di cotone devo procedere più lentamente e su pezzi di stoffa meno estesi altrimenti rischio di formare pieghe.
Visto che l’80% del mio bucato è formato da abiti di cotone, soprattutto in questa stagione, devo dire che il ferro da stiro non ha migliorato la mia velocità nello stirare. E la precisione dipende, come vi spiegavo, anche dal fatto che devo rallentare le passate della piastra per non ottenere l’effetto opposto. Certo la prova era difficile viste le condizioni di partenza … la Torre di Pisa è pur sempre un caso difficile! (ps: la pila che vedete in fotografia è stata ridotta di circa un terzo perché non mi è stato proprio possibile mantenerla in equilibrio … capite la mia disperazione!)


Dimenticavo! Non poteva mancare il contributo di mio figlio, che ormai si considera a tutti gli effetti un tester! Solo che, dopo aver esaminato il ferro, ha pensato ad utilizzarlo come un peso per fare ginnastica … come il suo papà! Il ferro è robusto, non è particolarmente pesante tuttavia non leggero, quindi ha fatto un po’ di allenamento!

sabato 16 giugno 2012

Darva diventa ecomamma anche grazie a Spontex

Da un po’ di tempo, con consapevolezza e coscienza, sto cercando di trasformarmi in una eco-mamma. Provo ad applicare piccoli accorgimenti nella vita quotidiana della nostra famiglia per dare il nostro concreto contributo alla riduzione dell’inquinamento del nostro pianeta. Piccole cose, la raccolta differenziata dei rifiuti, la spesa a km zero al mercato del contadino e un’attenzione in più nella scelta e nell’uso dei prodotti per la pulizia della casa.

Pulire la casa senza inquinare e senza avvelenare l’ambiente dove la mia famiglia vive e respira è una priorità. E quindi i Panni Microfibre AnticalcareSpontex  già mi piacciono, perché si possono usare solo con acqua. Sono consigliati per la pulizia quotidiana di tutte le superfici di bagno e cucina. Hanno due lati con caratteristiche diverse: uno abrasivo per rimuovere tutte le tracce di calcare e l’altro in morbida microfibra superassorbente per asciugare ed eliminare lo sporco dalle superfici dei sanitari.


Un lavoro duro a casa nostra: tre bagni e due principesse alle prese con la conquista dell’autonomia nella cura e nell'igiene personale. Aloni, manine gocciolanti e sporche, tracce di sapone e dentifricio alla fragola. Ma i panni Spontex hanno superato l’esame. Li ha usati anche mio marito (ho le prove, giuro!) e sono stati promossi… Tutto lucido e pulito, senza detergenti di nessun tipo, solo acqua!

PS: vanno lavati in lavatrice a 60°C così sono sempre pronti per ricominciare a pulire (in questa casa è un ciclo continuo!)

venerdì 15 giugno 2012

Ale alle prese con le pulizie: Spontex aiuta anche Cenerentola!

Alessandrontola (= Alessandra + Brontola)

Quella di Cenerentola non è mai stata la mia favola preferita.
Mentre mi accingo a testare i prodotti Spontex, mi accorgo di sentirmi proprio come lei: infelice e alle prese con lo sporco subdolo – quello che c’è ma non lo vedi (per lo meno, io non lo vedo!) - e con tutti quei compiti che il mio lato ribelle si rifiuta di riconoscere. Armata di guanti al tè bianco, spugne abrasive, panni in microfibre e contenitori per alimenti, mi addentro nella selva oscura dei mestieri di casa e… rischio di perdermi all’istante!

Come succede nei migliori racconti popolari, mi viene in aiuto un’anima buona: il riccio Ernie, testimonial pubblicitario, che mi accompagna pagina dopo pagina alla scoperta del sito Spontex. Accidenti, ma quante cose fanno qui?! Cura delle stoviglie, delle superfici e dei pavimenti, protezione delle mani, soluzioni domestiche e in più cura della persona. Uso le spugne Spontex da sempre, ma non avevo idea che si occupassero di tutto ciò che riguarda il ”dietro le quinte” del benessere di casa!
In poche parole, Ernie batte topini canterini con ben 13 tipi diversi di abrasive, 7 di microfibre, 2 di panni e 5 di pannispugna per superfici, 13 di guanti, 3 di panni per pavimenti, 1 set lavapavimenti con 2 tipi di “fiocchi”, 4 di contenitori alimentari, 8 di spugne corpo e 1 borsa dell’acqua calda. Tiè!


Mentre mi accingo a testare i prodotti Spontex, dicevo, mi accorgo definitivamente di avere l’indole della principessa: per me le impronte di calcare sull’anta della doccia sono un semplice elemento decorativo guttiforme, lavar piatti e stoviglie a mano un passatempo incontemplabile, cucinare e riordinare uno strazio! Il fatto è che quando mi tocca affrontare gl’ingrati compiti, lo faccio con scarsa convinzione e totale disattenzione, perciò mi chiedo: come posso confrontare e valutare questi prodotti da perfetta tester, obiettiva e impavida? 

Per ora posso solo dire che ho usato la parte verde in microfibra della spugna Zero Graffi sull’acciaio, il legno e il laminato lucido della mia cucina e funziona mantenendo la sua promessa; che i guanti Mani Cure, di cui apprezzo il profumo delicato e il color verde acqua, sono confortevoli, non troppo spessi e con una buona presa (peccato siano troppo grandi per le mie manine); che ho trovato il panno Microfibre Anticalcare piacevolmente soffice e molto assorbente; e che mi piacciono molto i contenitori per alimenti, perché la chiusura ermetica è garantita dai fermagli sui coperchi, quelli rettangolari stanno comodamente l’uno dentro l’altro, le posate di quello rotondo son piccole e comode (peccato non ci sia lo spazio per incastrarle sul tappo del contenitore!) e la valvola del sottovuoto fa un fischio simpaticissimo.

Non basta vero? Mi devo applicare di più, me ne rendo conto; forse dovrei frequentare un corso di economia domestica… Oppure  potrei fare come Cenerentola e provare scarpe in vista della festa di settimana prossima ;-)

Le parole famose di Angela? Odia stirare!


Purtroppo è un compito a cui non posso sottrarmi, cerco di farlo nel miglior modo possibile con tanta ma tanta buona volontà, affinché i miei quattro maschi non abbiano da lamentarsi, ma… che fatica stirare!

Quando ho ricevuto il ferro da stiro Easy Fill di Russell Hobbs le mie prime impressioni sono state positive. Esteticamente (questo modello è bellissimo!) ha i miei colori preferiti: bianco e lilla; la sua linea la definirei spaziale, leggero e maneggevole, importantissimo per noi casalinghe con montagne di panni da stirare.


Mi piace tantissimo e lo puntualizzo il sistema ad imbuto alla base del ferro stesso: posso riempirlo direttamente dal rubinetto e in modo rapido ed il serbatoio è molto capiente, circa 400ml di acqua, davvero notevole. Ha inoltre un filo lunghissimo, di ben 3 metri, mai visto e di questo ne sono felicissima: sono anni ormai che uso la prolunga, specialmente in estate, per poter stirare all'aperto con tanta luce e una dolce frescura. 

Non conoscendo questa azienda mi sono informata: è da oltre 50 anni un'azienda con un'ottima reputazione in fatto d'innovazione, stile e design. Il loro motto è rendere lo stiro meno noioso e meno faticoso. Tutto da scoprire allora!

La maglia sembra apprezzare!

Sono alcune settimane che mi dedico allo stiro col ferro Easy Fill di Russell Hobbs, le mie impressioni iniziali positive si sono concretizzate, è davvero leggero ed ha ottime capacità di stiro. Però continuo a dire... che fatica stirare! ;-)


giovedì 14 giugno 2012

La casa di Angela rallegrata da Spontex

Sono una casalinga a tempo pieno: non sono una casalinga “disperata" ma potrei esserlo con tre figli maschi ed un marito esigente. Essendo quindi da sola a "lavorare" in casa e a badare ai miei scalmanati maschi, sono andata alla ricerca di prodotti affidabili, di qualità, capaci di velocizzare al massimo i lavori domestici e quindi tutte le attività di pulizia della mia casa, naturalmente ricevendo anche delle soddisfazioni. Ho conosciuto prodotti Spontex anni fa, sono arrivata a loro dopo aver sperimentato vari prodotti in commercio... e sì, devo confermare....è davvero facile "lavorare" con loro!

La spugnetta Zero Graffi con microfibre antigraffio, con il suo disegno particolare ad onde, per impugnarla bene, è la mia fedele alleata nel lavaggio stoviglie e superfici delicate come l'acciaio, vetro, ceramica. Dura molto e non si sfilaccia.


Il panno Microfibre Anticalcare è un prodotto perfetto per noi casalinghe, per una veloce e facile pulizia quotidiana: ha un lato abrasivo con cui rimuovo facilmente tracce di calcare, mentre l'altro lato è morbido e ha un'elevata assorbenza. Rubinetteria e accessori in acciaio del mio bagno, con il panno anticalcare Spontex, senza detersivi e strizzato bene,  sono lucidi e perfetti e risparmio davvero molto tempo.


I guanti in lattice sintetico Mani Cure antiallergici li uso spesso (avendo una cagnolina in casa, i miei pavimenti sono trattati giornalmente con prodotti igienizzanti): hanno una felpatura interna in cotone arricchita con estratti di tè bianco, un ossidante naturale, e proteggono le mie mani molto sensibili.


I contenitori Press & Fresh sottovuoto a lunga conservazione, non li avevo mai provati, ne sono rimasta entusiasta. Che bello! Posso riscaldare direttamente i cibi nel microonde. Avendo poi la cattiva abitudine di lasciare le verdure e gli ortaggi appena acquistati nei loro sacchetti di plastica, ora posso conservarli nei pratici e carinissimi contenitori salva freschezza. Hanno anche un datario, molto utile per ricordarmi la data di creazione del sottovuoto. Mi piace tantissimo il "Take Away" cioè il Kit pranzo con posate, ideale per i pasti fuori casa. Domenica scorsa l'ho utilizzato per la preparazione di una squisita insalata di riso con le verdurine croccanti della Saclà, per mio figlio e i suoi amici alla loro prima "avventura" al mare.


Ho letto che l'azienda Spontex è leader nel mondo nella produzione di lattice e cellulosa naturale. Questo mese ha festeggiato 60 anni di attività: 60 anni di case felici... ed anche la mia casa colorata è molto felice!!!

mercoledì 13 giugno 2012

Con i ferri Russell Hobbs stirare è quasi piacevole!


Tra i prodotti da testare è arrivato il ferro da stiro. Ne ho già due, dei quali uno è ancora inscatolato… Un elettrodomestico indubbiamente utile, ma, ahimè, ho sempre avuto una certa avversione nei suoi confronti, per giunta oggi la giornata calda non incoraggia!!!  Ma il bucato trabocca dal cestino e la lista sulla lavagnetta mi rimanda all’impegno. Il nuovo numero di Casafacile è già preso, la spesa è completata, rimane da stirare e i panni che lievitano non aspettano altro…


Il ferro da stiro della Russell Hobbs dal punto di vista estetico (per me molto importante) mi ispira immediatamente: compatto, ergonomico, dal design moderno nel bel colore viola ha un’ampia e allungata piastra in ceramica e una base comoda che consente anche di avvolgere il filo.


Il modello EasyFill consente il veloce e comodo rabbocco dal rubinetto, ma io preferisco usare l’acqua distillata piuttosto che quella della nostra distribuzione, un po’ calcarea. Inizio a riempire il serbatoio tenendo premuto un pulsante, ma l’acqua versata è troppa e fuoriesce… L’operazione eseguita sul lavandino prelevando l’acqua del rubinetto è sicuramente più pratica e infatti l’elettrodomestico è stato progettato per questo scopo!


Inizio a sperimentare il ferro sul lino e le lenzuola Zenoni Colombi: sono un ottimo banco di prova. La temperatura è al massimo, cerco di attenuare le grinze sul tessuto e il mio ferro si comporta egregiamente. La stiratura eseguita con alternanza di spray e colpi di vapore mi soddisfa (e si vede!!!). La mia fatica viene ampiamente ripagata e da oggi stirerò con più... piacere!

martedì 12 giugno 2012

Marielucie cucina, stira, ma odia pulire! Come finirà con Spontex?


Lo ammetto, sono pigra… Le faccende di casa non mi galvanizzano. Amo cucinare, non mi dispiace stirare, ma odio pulire! Tuttavia il test dei prodotti Spontex mi ha spronato e ho affrontato le pulizie con un impeto insolito.

Prima mossa: indossare i guanti! Questi si chiamano “mani cure” nel senso che coccolano le mani mentre cancelliamo ogni traccia di sporco in giro. Sono leggerissimi e si fanno dimenticare regalando una sensibilità quasi perfetta. Indossarli è piacevole, voi non li trovate “fashion”?


Secondo mossa: impugnare la spugna! Ricordate Ernie, il simpatico riccio della pubblicità? Efficacia sullo sporco e rispetto di tutte le superfici: queste sono le promesse assolutamente mantenute dalle spugne “zero graffi”.


Ho riservato il meglio per la fine: il panno anticalcare in microfibra con un lato abrasivo antigraffio e l’altro morbido assorbente. Siamo sinceri: miracoli non ne fa, non rimuove le tenaci incrostazioni di calcare, ma pulisce veramente bene i sanitari, lasciandoli brillanti anche senza detersivo. L’ho usato ben strizzato per spolverare mobili e porte con risultati entusiasmanti. Persino sull’acciaio dà il meglio di sé.

Per oggi basta, c’è un bel sole sul balcone,  prendo una rivista “a caso” e chiedo a Giorgio (non il maggiordomo… mio marito!) di prepararmi un buon caffè!

lunedì 11 giugno 2012

Spontex Press & Fresh, Laura adora la praticità

Contenitori Spontex Press & Fresh: praticità e freschezza soprattutto d’estate

Che caldo!!! Quant’ è dura stare in città in queste giornate afose, il sole picchia e rende spossati. Certo che prendere un po’ di sole con la temperatura che segna 35 gradi alle 17 non è proprio il massimo, ma posso provarci. Mi attrezzo per bene: sedia in bambù, asciugamano, Casafacile, tavolino con vassoio e una bevanda rinfrescante e energetica ( un frullato a base di melone) per contrastare con l’alto contenuto di potassio l’arsura e la canicola opprimente…


Il contenitore Press & Fresh della Spontex  è estremamente versatile: il frullato può essere bevuto comodamente con una cannuccia. La sua freschezza è garantita dal sottovuoto che  preserva il gusto, assicurando anche una lunga durata in frigo. I sottovuoto Press & Fresh sono comodissimi per riporre qualsiasi alimento al fresco, in particolare i cibi cotti che mantengono inalterate le loro caratteristiche e possono essere consumati freddi o addirittura riscaldati comodamente nel microonde. Utilissimo il datario sul coperchio che consente di segnare la data precisa di confezionamento degli alimenti. Un’idea comoda e risolutiva per chi vuol passare una giornata all’aperto e conservare in modo sicuro e igienico le proprie pietanze…


Laura lava i piatti con Spontex: evviva la spugnetta Zerograffi!

Le spugnette antigraffio e i guanti al tè bianco Spontex : 
“Bibbidi bobbidi bù” e mani di fata…


Non amo lavare i piatti a mano, talvolta qualche pentola e stoviglia. Oggi però mi metterò d’impegno per testare guanti e spugnette Spontex. Conoscevo già la spugnetta Zerograffi e ho già avuto modo di constatarne l’ottima resa. Agisce efficacemente sulla superficie e non lascia alcun graffio. Acqua calda, detersivo, un abbondante risciacquo finale e grazie a Spontex tutto torna a splendere. 

I guanti danno una sensazione di benessere immediato. Morbidi, confortevoli, rinfrescanti, all’estratto di tè bianco lasciano le mani perfettamente liscie e protette. Igiene, brillantezza e cura e benessere della pelle. Cosa desiderare di più?


Valentina si prende cura del suo materasso Simmons

Le istruzioni di uso e manutenzione dei materassi Simmons suggeriscono di rivoltare il materasso sottosopra spesso e in particolare, per i primi tre mesi, una volta alla settimana. Tantino in effetti… con i precedenti non l’ho mai fatto, ma qui stiamo parlando di un test e quindi ho seguito le istruzioni alla lettera.

E ho fatto l’operazione tutta da sola. Sappiate che ho scelto di utilizzare due materassi singoli per il letto matrimoniale, quindi risulta sicuramente più confortevole spostarli. Ebbene nonostante il volume, i materassi sono maneggevoli ed è stato relativamente facile rivoltarli come suggerito nelle istruzioni. Le maniglie in tessuto che hanno ai lati sono resistenti e facilmente impugnabili.


E quale occasione migliore per utilizzare il lenzuolo in lino bio di Zenoni & Colombi, abbinato al copripiumino, che non avevo ancora utilizzato? Il lenzuolo ha gli angoli, ma è una misura leggermente più grande e quindi non rimane perfettamente teso (il materasso è lungo 190 cm). Molto fresco e confortevole, è il rivestimento ideale per prendermi cura dei miei nuovi materassi!


domenica 10 giugno 2012

Condimento per insalate di riso: Laura prova Saclà

Le giornate già calde sono un irresistibile invito a mangiare all’aria aperta. Desiderio di freschezza e colori, voglia di creare anche in cucina. Mio marito ama l’insalata di riso e oggi ho deciso di riservargli una sorpresa.
Il preparato della Saclà a base di pollo, arricchito con verdure miste è nella dispensa da alcuni giorni che aspetta… Ho intenzione di preparare un piatto che possa stuzzicare il palato e una ricetta fredda e veloce è proprio quello che ci vuole in questa giornata tipicamente estiva. 


Il condimento per insalate di riso Saclà è leggero, non contiene olio ma è insaporito con aceto. Decido di attenuare il suo gusto un po’ troppo agro mettendo le verdure sotto l’acqua corrente. Dopo averle scolate per bene le arricchisco con sedano, pezzetti di wurstel, pomodorini, mozzarella, un altro po’ di mais e tonno al naturale. Forse quest’ultimo non si lega perfettamente con il pollo, ma decido di aggiungerlo con discrezione. A parte preparo una ciotola con olio extravergine e succo di limone che aggiungerò al riso una volta cotto. Questo accorgimento rende il riso meno asciutto. Infatti non vado pazza per le salse in genere che tendono a mascherare un po’ i sapori e la maionese preferisco aggiungerla alla fine per decorare un po’ la portata. 


Do spazio alla creatività creando un paesaggio con colline ricoperte di riso e verdure, raffigurando con un limone il sole splendente, con il gambo di sedano un albero, con fettine e pezzetti di carota una bicicletta. Sistemo un’allegra tovaglia a pois, due girandole che ruotano sospinte dalla brezza leggera e una lanterna che fa molto estate. Dispongo il piatto al centro ed ecco una ricetta “illustrata” che Marco apprezza tanto. Anch’io la gusto con soddisfazione e mi rendo conto che, a differenza di altri preparati, (e io in fatto di cibo sono molto esigente), le verdure si mantengono perfettamente croccanti. E ciò, oltre a mettere in risalto tutta la loro bontà mi convince ancor più della loro freschezza!!! Evviva Saclà!!!

mercoledì 6 giugno 2012

Lo specchio di Laura ritrova il sorriso con Spontex Microfibre Anticalcare!

La mia scelta sui prodotti di pulizia per la casa è dettata quasi sempre dall’abitudine. Sono portata ad utilizzare spesso gli stessi per l’efficacia constatata. Diffidente per natura, raramente sperimento. Infatti ancora non conoscevo i panni anticalcare due in uno della Spontex, mentre avevo già avuto modo di testare le conosciute spugnette per i piatti.


Che posso dire? Sono soddisfattissima, residui di calcare e incrostazioni vanno via velocemente. Il panno magico ha due lati differenti che garantiscono insieme un risultato perfetto. Basta inumidire la spugnetta dalla parte ruvida, meglio se ci si aiuta con un detersivo spray e, con un movimento circolare vigoroso, la si passa sulla superficie. Poi, un tocco finale con la parte di microfibra liscia, meglio se asciutta.


Che bello!!! I vetri della doccia sono tornati a nuova vita, ho finalmente trovato la giusta soluzione. Via i detersivi anticalcare che richiedono tempo per agire e lunghi risciacqui. Ecco una valida, efficace, ma soprattutto immediata alternativa, un tocco di bacchetta magica che fa risplendere senza graffiare le superfici.
Anch’io sono tanto raggiante e i vetri della mia doccia ringraziano sentitamente. E lo specchio, soddisfatto, sorride pure lui :-)

Le sorprese per Chiara non finiscono con Russell Hobbs!

"No dico... 3 metri 3! Un filo lunghissimo!!"
 

Eh sì... davvero una piacevole sorpresa! Basta lottare con fili corti, prolunghe pericolose, cavi che si attorcigliano, postazioni impensabili attaccati alla presa "a portata di mano" in corridoio. Grazie ai 3 metri di cavo girevole a 360° del ferro da stiro Precision Heat di Russell Hobbs Chiara ha la massima libertà di azione per la sua stiratura!

Così libera da farne un uso non-convenzionale, ma improprio e rischiosissimo :)
(ah, cosa non si farebbe per scattare foto originali per questo blog!)


Qui è d'obbligo un... "don't try this at home", non fatelo sul serio a casa vostra!!!!!!!


Precision Heat, molte qualità e pochi difetti per il ferro di Marielucie



Per scherzo lo chiamiamo Jeremy (Irons vuole dire "ferri") e solo questo lo rende più simpatico degli altri ferri da stiro! Certo non posso dire che sia sexy come l’attore inglese, ma ha comunque una bella linea, un elegante vestito nero e delle luci "psichedeliche" degne delle migliori discoteche... Seriamente Precision Heat di Russell Hobbs è un buon ferro da stiro con molte qualità e pochi difetti. 


Vediamo nel dettaglio …
La spia luminosa sulla punta cambia colore in funzione della temperatura scelta e smette di lampeggiare quando si raggiunge la temperatura selezionata: accessorio divertente, ma non indispensabile. Trovo molto più utile la trasparenza del serbatoio (molto capiente) che permette di tenere sottocontrollo il livello dell’acqua. L’impugnatura è comoda e la piastra è in ceramica ma l’aspetto che mi piace di più è senza dubbio il filo lungo 3 metri! Non c’è bisogno di prolunga e si lavora confortevolmente.


Ho messo Jeremy alla prova con jeans, camicie e lenzuola di cotone stropicciate e devo ammettere che se l’è cavata alla grande! Tutto liscio con poca fatica! L’emissione di vapore è costante e sulle pieghe difficili qualche colpo di “turbo” facilita la stiratura.
Un altro aspetto molto pratico è sicuramente l’autospegnimento: il telefono vi distrae e abbandonate il ferro? Si spegnerà da solo dopo pochi secondi se lo lasciate in posizione orizzontale, dopo qualche minuto in posizione verticale.


Conclusione: Jeremy è l’uomo…. ehm, il ferro ideale? Qualche difetto gliel’ho trovato: non è particolarmente leggero e il tasto di selezione “stiratura con vapore”, trovandosi sotto l’impugnatura, può spostarsi inavvertitamente e ti ritrovi a stirare a secco senza volerlo. Promosso con poche riserve!

Precision Heat di Russell Hobbs: Chiara gioca a stirare!

La missione che si pone Russell Hobbs con i suoi ferri da stiro è quella di rendere la stiratura più semplice e confortevole. Ed è proprio questa la prima cosa che ha notato la nostra Chiara: le soluzioni tecniche ed innovative sviluppate da Russell Hobbs hanno trasformato il primo testing del ferro Precision Heat in un pretesto per giocare con la piccola Zoe!

martedì 5 giugno 2012

Ale, la very Fifties housewife con KitchenAid!

Fifties in U.S.A.               

Huston, c’è un problema… È da settimane che mi scervello su cosa poter cucinare col mio KitchenAid. Curioso in internet, faccio domande indiscrete ad amici e conoscenti, cerco di comprendere quale sia il motivo per cui questo piccolo elettrodomestico ha avuto tanto successo a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso. In fin dei conti cosa fa? Frulla, cioè agita, sbatte una sostanza semiliquida, emulsiona; e trita, sminuzza cibi, rende liquidi i solidi. Li fonde, insomma. Ah, ecco.

Ho capito che per capire devo immedesimarmi nella vera protagonista della cucina americana dei tempi d’oro: la very Fifties housewife, capelli cotonati, grembiulino a balze, sorriso stampato e bicchierino di cherry a portata di mano (ottimo anticrisi). Scelgo con cura le ricette più americane che mi vengono in mente e, con gioia, scopro di poter allestire una cenetta stelle e strisce con poca fatica e ottima resa: il menù prevede hamburger e milkshake alla fragola e, per dolce, una fetta di NY cheesecake!


Innanzi tutto la torta, è la più lunga e complicata da preparare: è una torta a strati e ciascuno ha ingredienti diversi. Il primo strato è il fondo: sminuzzo finemente i biscotti Digestive e lo zucchero di canna nel blender (PULSE + TRITURARE); fondo il burro in un pentolino, lo aggiungo e amalgamo bene il tutto (MISCELARE); poi verso il composto  sul fondo e sui lati della tortiera foderata di cartaforno; una livellatina col dorso del cucchiaio e il primo è fatto! Di filato nel frigorifero.

Secondo strato: la crema! Accendo il forno a 180° C e, mentre aspetto che si scaldi, butto le uova, la vanillina e lo zucchero nel blender e amalgamo (SCIOGLIERE); aggiungo il Philadelphia, il succo di metà limone, la maizena, due pizzichi di sale e la panna, continuando ad amalgamare tutto insieme (MISCELARE). Tolgo dal frigorifero la tortiera, ci verso la crema, livello col solito dorso di cucchiaio, assaggio ciò che è rimasto sul cucchiaio (mmmmm, bontà!) e inforno per 30’. Quando il timer suona, abbasso la temperatura a 160° C e proseguo la cottura per altri 30’. In casa si diffonde un meraviglioso profumo di torta, il mio preferito! Intanto preparo il terzo strato,  la copertura: mischio la panna acida con due cucchiai di zucchero e una bustina di vanillina (MISCELARE) e, quando il cheesecake è pronto, la verso e spalmo sulla superficie (sempre col famoso e goloso cucchiaio). Quindi, di nuovo nel frigorifero fino all’ora di cena. Per completare, il quarto strato: la salsa di fragole! Frullo le fragole con zucchero e succo di limone (PULSE + FRULLARE), ed è subito fatto.


Ora si passa al piatto forte, l’hamburger. Semplicemente trito i pezzi di filetto di manzo (PULSE + TRITURARE), finché la carne è completamente sminuzzata; ne faccio due polpette che poi appiattisco in dischi piuttosto spessi. Il profumo di carne tritata è inebriante, mi ricorda i muri ricoperti di marmo del macellaio da cui andavamo quand’ero piccola. Una passata sulla griglia e lo adagio sulle foglie d’insalata, con qualche anello di cipolla fritta di contorno. Giusto il tempo di uscire dal pericolo ustione, e son pronti pure i milkshake alla fragola: tre palline di gelato e mezzo bicchiere di latte per Andrea (SCIOGLIERE) e ghiaccio tritato (TRITAGHIAGGIO) e tre palline di gelato per me (SCIOGLIERE). Ops, il gelato col ghiaccio non si scioglie, anzi, si rapprende! Decido di versare mezzo bicchiere di acqua tiepida e tutto si risolve.

E ora si mangia! Ma con attenzione, perché il testing non è ancora ultimato: gli hamburger sono buonissimi e dalla giusta consistenza – morbida e compatta, senza essere “gnucca”; ci piacciono tanto e sicuramente li rifaremo. Il milkshake, quello vero, ad Andrea è piaciuto molto, tanto che se n’è preparato un altro bicchiere, ma il mio era tristissimo, sapeva di fragole annacquate e non sorrideva per niente. E la NY cheesecake? Buonissima, pesantissima ed energetica al massimo: una fetta equivale a un pieno di carburante!

Risultato: ottima resa, ma non proprio poca fatica.  Per questa cenetta made in U.S.A. ho lavato il blender ben sei volte, ad ogni cambio di ingredienti. Troppo, troppissimo per i miei gusti. Sospiro, slego il grembiulino a balze e mi siedo al tavolo scuotendo la testa cotonata. Ancora non capisco…

Ingredienti della New York Cheesecake*
250 g di biscotti Digestive, 150 g di burro, 2 cucchiai di zucchero di cann, 20 g di maizena, 1 ½ limone spremuto, 100 ml di panna fresca, 600 g di formaggio Philadelphia, 2 uova intere, 1 tuorlo d’uovo, , 2 bustine di vanillina, 200 ml di panna acida, 1 cucchiaio di zucchero a velo, 1 cestino di fragole, 3 cucchiai di zucchero

* La ricetta è di Giallo Zafferano, che suggerisce di tagliare la cheesecake come fanno a New York, col "dental floss", cioè con il filo interdentale.

Ingredienti per gli hamburger: 500 g di filetto di manzo
Ingredienti per il milkshake alla fragola: 250 g di gelato alla fragola ½ bicchiere di latte

Valentina prepara il pesto genovese con KitchenAid


Come promesso la scorsa volta oggi vi racconto come ho utilizzato il mio Food Processor Kitchen Aid per la preparazione di alcune ricette di una cena con amici.

Come vi dicevo il Food Processor è dotato di due ciotole, una dentro l’altra. Ho provato ad utilizzare quella più piccola per preparare il pesto genovese.Qui la prima nota dolente: a mio giudizio le lame contenute nella ciotola più piccola non sono sufficientemente adatte a triturare perfettamente gli ingredienti per il pesto che rimane piuttosto grossolano. Ora devo ammettere che sono piuttosto pignola in fatto di pesto, arrivo a mettere le lame del mixer in freezer, un trucco per far “riscaldare” il meno possibile gli ingredienti. Anche se non sufficiente è sempre meglio che fare il pesto come si dovrebbe, con mortaio e pestello… credetemi non è il massimo soprattutto se non si ha molto tempo!


Dopo alcuni tentativi sono arrivata alla conclusione che è meglio utilizzare la ciotola più grande, ho notato un buon risultato e la necessaria rapidità per amalgamare sia se si utilizza una quantità più piccola (1 mazzo di basilico) che una più grande (da 2 mazzi di basilico).

Ora sarebbe molto bello potervi dare la mia ricetta... ma non sono assolutamente in grado. Rischierei di dare le stesse indicazioni che mi dava mia nonna per qualsiasi sua ricetta: un po’ di questo, una manciata di quello, questo quanto basta… Allora ho pensato di riportarvi la ricetta tradizionale pubblicata dal quotidiano ligure più autorevole, il Secolo XIX, nell’inserto Sapore di Liguria del 16 ottobre 2001 (…lo so…. Sono un gran conservatrice!).

6 mazzetti di basilico genovese (possibilmente di Genova Pra’)
3 spicchi d’aglio, 40 gr di pinoli, 50 gr di parmigiano e 30 gr di pecorino sardo grattugiato,7-8 cl di olio extravergine d’oliva (ovviamente ligure sarebbe meglio!). La ricetta tradizionale prevede anche sale grosso, io sconsiglio vivamente di metterlo.

Ora vi do un po’ di indicazioni: innanzi con questa quantità viene pesto per un reggimento! Potete preparalo senza l’aggiunta di olio e poi congelarlo ma il mio consiglio è di limitarsi a due mazzetti, 3 se siete oltre le 6-8 persone a cena. Inoltre riducete della metà la quantità di aglio perché a mio parere diventa troppo pesante. In ogni caso va a gusto personale! Il basilico va ben lavato e asciugato con cura. Si utilizzano solo le foglie, quindi armatevi di pazienza per prepararlo...

Veniamo al’utilizzo del Food Processor KA: per mixare gli ingredienti io preferisco tritare insieme formaggio, pinoli e aglio e poi aggiungere il basilico. Se avete il formaggio già grattugiato potete fare questa lavorazione in poco tempo; se non avete il formaggio grattugiato potete utilizzare la ciotola piccola inserendo la quantità necessaria (che sia però formaggio stagionato e non fresco) a pezzi, grattugiate e versate il tutto nella ciotola grande per continuare la preparazione del pesto.


Una volta preparato il trito di formaggio, pinoli, aglio e basilico, io mescolo a freddo, con un cucchiaio, l’olio extravergine perché diversamente il mixer scalderebbe il tutto rovinando irrimediabilmente il pesto (questo sempre a mio giudizio). Il tutto deve essere fatto con molta rapidità perché è vero che usando il mixer l’ossidazione delle foglie (e degli aromi!) è inevitabile, ma se l’amalgama è rapido si può raggiungere un buon compromesso. Yum!