mercoledì 24 aprile 2013

Una borsa lavabile, resistente e a prova di bici e di gatta!

Eccomi qui! Faccia a faccia con la pluricopiata e premiata Carrybag della Reisenthel, storica azienda che ha fatto della praticità e dell’eco sostenibilità  una filosofia di vita. Essendo fissata con il rispetto per l’ambiente non potevo che accogliere con euforia l’arrivo della Carrybag, un’icona di stile in fatto di cestini e borse per la spesa. Fantasticavo sul momento in cui l’avrei potuta toccare e testare sin da quando ce l’hanno annunciato. Lo sognavo... mai avrei potuto immaginare la cura dei dettagli che questa azienda impiega nel produrre e commercializzare i propri prodotti.

La Carrybag arriva smontata. Un punto a suo favore: meno ingombro è sinonimo di meno materiale da imballaggio quindi meno residui da cestinare. Al suo arrivo si è fatta notare anche per il packaging. Era contenuta in una elegante busta rettangolare in plastica riciclata munita di chiusura in velcro, manici ed impunture in tinta con la fantasia della mia bag.  Estratta delicatamente dalla busta, sono riuscita a montarla in un attimo grazie alle pratiche istruzioni e alla facilità di montaggio.


La  “Fase Delicatezza”è durata giusto il tempo di toccare con mano la qualità del tessuto: ho voluto strapazzare subito la Carrybag, per capire di che pasta fosse fatta, testando la sua capacità. L’ho portata in palestra! Ho sistemato nel suo capiente cestino ben 3 dischi da 10kg: regge eccome!  Non si è deformata ed è risultata facile da trasportare nonostante i 30 kg al suo interno.  Però l’azzardo l’ho pagato caro: si è sporcata di grasso. Che sfortuna! Ho rimuginato durante tutta la lezione: “e se non si smacchiasse?” “e se restasse l’alone?” e se questo e se quello… Tornata a casa ho messo sulla macchia una goccia di detersivo per i piatti, ho passato una spugnetta umida e miracolo: la macchia è sparita! Un altro punto a suo favore: facilità di pulizia! Sono andata a letto col sorriso.

L’indomani ho deciso di andare al mercato  a fare acquisti. Che meraviglia! Per la prima volta non mi sono riempita di bag, shopper & affini: la Carrybag è molto capiente e sono riuscita a sistemare tutti gli acquisti. Non solo! Grazie al manico imbottito e alla struttura in alluminio leggerissimo, le mie mani non hanno risentito del peso degli alimenti trasportati. Ciliegina sulla torta: è anche impermeabile! Pioveva, ma al rientro a casa con una passata di panno ho tolto gli schizzi di fango e le goccioline d’acqua in un attimo.

Pensavo che la povera Carrybag ne avesse passate di tutti i colori in un giorno e mezzo di permanenza a Villa Ester, ma mi sbagliavo! Quella dispettosa di Ainette ha deciso di andare ad affilarsi le unghia proprio sulla mia Ring (l’ho chiama così in onore della sua fantasia). Per fortuna la mia compagna di shopping è in resistente poliestere antistrappo: non è fuoriuscito neanche un filino dalla trama del tessuto!

Promossa a pieni voti! Promossi anche i designer che hanno creato altri accessori con le stesse fantasie delle varie carrybag, per essere glamour ed ecologiche durante i noiosi ed indaffarati momenti degli acquisti. Promossa anche perché mi ha fatto rivalutare un compito che detesto fare: la spesa al supermercato.  Adesso ci vado volentieri perché adoro sfoggiarla. Inoltre  la uso come cestino agganciandola con un elastico alla bicicletta e finalmente non rischio più di perdere l’equilibrio ad ogni frenata “causa buste penzolanti”! Ovviamente per la serie non si butta via nulla ho subito dato una destinazione anche alla busta in cui era contenuta la mia Carrybag. Così curata nei dettagli, non potevo cestinarla! Lei mi accompagnerà nei miei giri di ricognizione alla ricerca di CF e di libri usati nei mercatini… sembra fatta apposta! Provare per credere!

lunedì 22 aprile 2013

La ricetta della mamma di Serena... i frati fritti!

TAGLIACIAMBELLE - Per questo attrezzo di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza - per la serie Tescoma le pensa tutte - ho deciso di mettere in campo mia mamma e le sue tradizioni culinarie: si fanno i Frati Fritti.

INGREDIENTI: Farina 300gr, Patate lessate 275 gr, 2 Uova, 2 cq rasi di zucchero, Burro morbido 50gr, 1 arancia bio/non trattata, 20gr di lievito di birra, 1 bustina di vanillina


Su una spianatoia fare una fontana con la farina e le patate schiacciate, nel buco posizionare le uova, il burro morbido, la buccia dell’arancia grattugiata, la bustina di vanillina e il lievito di birra sciolto in un dito di latte tiepido. Impastare e stendere. Con l’apposito strumento Tescoma (leggermente infarinato) fare le ciambelle, lasciarle riposare coperte da un telo per circa 1 ora, friggerle ( in olio di semi o extra vergine di oliva) e passarle nello zucchero

Non sto nemmeno a raccontarvelo, non sono durati nemmeno 24 ore!

sabato 20 aprile 2013

Reisenthel carrybag... Claudia la porta a Venezia!

“Signora, c’è – ancora! - un pacco per lei!”. Luca, il portiere che mi tiene posta e corrispondenza, è sempre più sorpreso da questo continuo arrivo di scatole e scatolette: purtroppo per lui, non legge Casafacile e non sa che il compito delle family tester è un impegno intenso e continuo! "Ma credo che ci sia un errore: anche se la bolla di spedizione è a suo nome, sul pacco è riportato un indirizzo di Vicenza”. Comincia così, con un piccolo mistero, l’incontro con il nuovo prodotto da testare: la coloratissima carrybag della Reisenthel, nell’allegra fantasia arancio a grandi pois bianchi (il nome ufficiale è “carrot dots”, mai nome fu più azzeccato…), inizialmente destinata alla co-tester Anna (si, lo spedizioniere deve aver fatto un bel po’ di confusione!) e che si rivelerà essere talmente pratica e capiente che… mi accompagnerà anche in viaggio come contenitore di scorta! Ma andiamo con ordine…

La Reisenthel, ditta che ha le sue radici a Gilching, una cittadina della Baviera non lontana da Monaco, produce da ben 40 anni prodotti eleganti, innovativi e di design, che aiutano a rendere piacevole e “fashion” lo shopping e il viaggiare. Borse, sacche, contenitori, trousse, carrelli per la spesa e da 10 anni anche lei, la mitica carrybag, l’evoluzione del cestino di paglia con cui tanti anni fa, ben prima che le buste di plastica invadessero il mondo (inquinandolo!), si facevano acquisti o si trasportavano merci e materiali. Evoluzione si, ma totalmente tecnologica: la Carrybag è fatta di alluminio e di robusto tessuto di poliestere, ovvero leggerezza e resistenza coniugate al massimo livello!


Il modello che mi è stato inviato riesce a contenere fino a 22 litri di capacità e può sopportare fino a 30 chili di peso, comunque ben più di quanto potrei portare io, ed esiste in diverse versioni (anche modello con ruote, borsa frigo, cesto per biciclette) ed addirittura in dimensione formato bambino!. In più, la carrybag è igienica (la stoffa in poliestere – che si stacca dal manico rapidamente grazie ad un ingegnoso sistema di multi-straps in velcro - si può lavare con acqua e detersivo delicato oppure, personalmente testato, con un ciclo veloce di lavatrice a 30°); ha i piedini sul fondo che impediscono il contatto della stoffa con il suolo, una comoda taschina interna chiusa da zip (ideale per riporre denaro e chiavi di casa) ed è declinata in decine di fantasie colorate adatte a tutte le età e ad ogni gusto. E per ottimizzare la spesa, volendo sul sito internet della Reisenthel è possibile trovare anche il cesto di stoffa di ricambio.

Il plus della carrybag? Può essere richiusa fino ad occupare pochi centimetri di spessore: il manico, rivestito di morbida gomma antiscivolo, si ripiega completamente per occupare meno spazio e le 4 aste di plastica rigida che tengono in tensione il cestino si sfilano facilmente: è talmente pratico che viene la voglia di averlo sempre con sé!


Testare la carryBag è stato divertente: andando a fare la spesa al mercato vicino casa mi sono sentita un po’ Cappuccetto Rosso e un po’ la “donzelletta che vien dalla campagna”, ho sorpreso il mio verduraio di fiducia che ha spalancato gli occhi vedendo il cesto (“a signo’, ma che è sta’ bella panierina che se’ porta?”- scusate, ma parla proprio così!) ed ha molto apprezzato la possibilità di mettere frutta e verdura ben ordinate senza il rischio di schiacciare le fragole sotto le mele o i funghi sotto le patate, come talvolta accade con i sacchetti di plastica. Non solo per andare a fare la spesa, però…

Anche se la carrybag nasce come accessorio ecologico per lo shopping (e la sua praticità come contenitore per la spesa è indiscussa), è una cesta poliedrica e trasformista che grazie ai suo colori allegri, al design lineare, alle dimensioni contenute ed agli innumerevoli tessuti in cui viene proposta, può trovare facilmente collocazione in casa come complemento di arredo o pratico contenitore da tenere ben in vista. Quando non la utilizzo in “versione shopper” è perfetta per riporre i tanti gomitoli di lana in attesa di essere crochettati, come ricovero temporaneo per i peluches in cerca di miglior collocazione, come cesta portariviste, oppure per spostare i vasi da un balcone all’altro (senza timori di sporcarla perché si lava!). E’ talmente versatile che si è anche trasformata in cuccia di emergenza per il piccolo Arthur, il cucciolo di Laura!


Quale occasione migliore per testare le doti della carrybag se non il week end che io e Francesco abbiamo trascorso in febbraio alla scoperta di Venezia? Siamo partiti da Roma con il treno e per limitare il peso e l’ingombro dei bagagli abbiamo portato con noi una sola valigia, dove il super-cestino ha facilmente trovato posto.  Leggerissimo, si è rivelato estremamente pratico da portare lungo le calli ed i campielli di Venezia (in dotazione ha una pratica sacca con manici per portarlo quando è chiuso), ci ha accompagnato nei viaggi in vaporetto, ha salito e sceso con noi i tanti ponti e ponticelli, ha fatto il vanitoso passeggiando tra i banchi colorati del mercato di Rialto, si è perso in mezzo ai venditori di pesce ed ha mostrato la sua bellezza in mezzo agli incarti dorati delle cioccolate e dei dolci delle drogherie. Si è reso utile trasportando le indispensabili guide e mappe, le bottiglie di acqua, la frutta ed i panini con cui abbiamo pranzato (cerchiamo sempre – per quanto possibile - di viaggiare low cost!) ed è diventata la star indiscussa delle foto scattate lungo il Canal Grande mentre aspettavamo l’imbarcazione che ci avrebbe accompagnato a Murano per visitare le vetrerie.

Una carrybag giramondo, in grado di contenere in modo sicuro i piccoli acquisti fatti nella città lagunare: biscotti, dolci friabili e due vasetti di vetro.

P.S.: Nel viaggio di ritorno la Carrybag ha trovato facilmente posto nel vano portabagagli del treno e gli acquisti, che avrebbero avuto vita assai breve nella valigia, sono arrivati a casa sani e salvi!

venerdì 19 aprile 2013

Tagliabiscotti con fondo removibile, quanto è comodo?

Ieri controllando i cassetti del freezer, ho visto un sacchetto contenente una strana palla marrone dall’aspetto indefinito, un'illuminazione. Pasta frolla al cioccolato avanzata dalla nostra ultima seduta di biscotto selvaggio. Ho preso la palla al balzo, proviamo il tagliabiscotti con inserto removibile Tescoma. Di cosa si tratta? di una vera arma per sfornatrici di biscotti incallite. Uno stampo che taglia contemporaneamente fino a 20 biscotti, completo di un inserto removibile per eliminare i residui.


Scongelata la pasta, con l’aiuto del mattarello, in pochi istanti un piccolo esercito di biscotti aspettava solo di essere cotto. Facilissimo da usare, ha divertito la piccola di casa che ha stilato una classifica delle forme più belle. Al primo posto la mela, seguita a ruota da luna, fungo e dalla stella.


Ma il nostro esperimento culinario non poteva finire così, quei piccoli e deliziosi biscotti mi sembravano tanto anonimi e marroncini. Ecco arrivato il momento di provare l’attrezzo sicuramente più complicato: la penna decora dolci.

Ho sempre decorato le torte con panna, meringhe e praline varie, ma questo tipo di attrezzi di pasticceria mi ha sempre messo l’ansia. Impedita come sono anche ad usare la sac-à-poche mi sono immaginata un risultato deludente. Invece l’esito è stato soddisfacente, certo bisogna prenderci la mano ma è più semplice di quello che pensavo. La penna decora dolci è fantastica. Corpo in silicone che si  lava in lavastoviglie, è corredata di 5 beccucci di diverse misure, una ventosa per tenerla in posizione nelle pause ed un bastoncino per la pulizia alloggiato sul retro.


Ho preparato una semplice glassa bianca con acqua calda e zucchero a velo, ho riempito con un cucchiaino la penna e mi sono cimentata nella decorazione: righette, pois ed addirittura una spirale. Sono davvero soddisfatta e mi lancerò presto nella decorazione di una torta, Chissà che verrà fuori!!!

mercoledì 17 aprile 2013

Stampo crostatine, oggi dolci o salate?

Gli stampi per crostatine tescoma li ho trovati davvero utili e super-funzionali! Li ho sperimentati sia in versione dolce, con crema e fragole, che in versione salata, con pasta sfoglia ripiena di pancetta, scamorza e funghi porcini e devo dire che in entrambi i casi il risultato è stato al di sopra delle aspettative: la cottura perfetta, e il fondo rimovibile permette di far staccare la torta senza rotture e con grande facilità. Una passata in lavastoviglie e via!





lunedì 15 aprile 2013

Le pizzette di Serena pronte in un attimo



Il rullo tagliapasta di tescoma è davvero comodo, prendi la pasta della pizza, la stendi e ci fai tanti dischetti, li condisci come preferisci e via in forno…



ed ecco tante deliziose pizzette da servire. Elementare Watson!


domenica 14 aprile 2013

Simona scopre il tagliapasta a prova di pizzetta

Dopo la nostra dose di dolcezza, ho pensato di provare il tagliapasta tondo di Tescoma per sfornare delle piccole pizzette. Certamente lo proverò per formare dei bei biscotti grandi o per le mezzelune di frolla ripiene di crema al cioccolato, ma alla fine ha prevalso la mia predilezione per il salato.


In un istante, tanti piccoli cerchi si formano nell’impasto. Pomodoro, un pezzetto di mozzarella, sale, origano ed olio e le pizzette sono pronte per il forno. Per evitare che si attacchino alla teglia ecco entrare in scena la carta da forno riutilizzabile antiaderente. Un sottile foglio resistente al calore (260°), che si lava in lavastoviglie, si può mettere nel microonde e vi permette di cuocere i cibi senza che si brucino o si attacchino alla placca del forno. Sarà anche scura e un po’inquietante, ma vuoi mettere la soddisfazione di liberarsi  dalle parti bruciacchiate (della normale carta da forno) che si spargono ovunque a fine cottura. Risparmierete carta e nel caso abbiate una micro cucina come la mia. in cui i rotoli vari sono perennemente in equilibrio sulla cappa, eviterete di prendervi per l’ennesima volta la confezione sulla testa.

Quanto pensate che siano durate? Esatto il tempo di scattare le fotografie ed erano già finite, altro che ciliegie. Il tagliapasta tondo è davvero un attrezzo versatile, mi vengono in mente moltissimi altre prelibatezze con le quali provarlo. Quindi, da buona ligure, proverò a fare i miei adorati pansòti.

venerdì 12 aprile 2013

Ecco una borsa che si appende al passeggino senza problemi

Seconda prova da tester per MammaGi e famiglia. E’arrivato a casa un bel pacco sottile e leggero contenente la meravigliosa Carrybag di Reisenthel, precisamente la sgargiante ruby dots. Uno sguardo alle istruzioni e in un baleno il cestino è montato e pronto per essere studiato nei minimi particolari. Materiali di prima qualità: tela resistente, fondo rigido  e una struttura leggerissima in alluminio. Il manico in gomma colorato è davvero morbido ed ergonomico e si richiude con un solo gesto, grande cura del dettaglio.

Ma la famigliola era prossima alla partenza per il mare nel tentativo di purificare le vie respiratorie della piccola di casa. Il cesto Reisenthel poteva rimanere a Milano, tutto solo, in attesa del nostro ritorno? Giammai. Ripiegato con facilità, inserito nella sua bag protettiva ha trovato posto in auto insieme ai bagagli.


La mattina seguente, gasatissima, mi sono lanciata nel primo test della carrybag. Una meta fissa quando torno a Savona dai miei genitori è il mercato coperto della città, precisamente il banco dell’amico Gianni. Un tripudio di farine, legumi, frutta secca, pasta artigianale e altre meraviglie culinarie. Il set ideale per rendere protagonista il mio bellissimo ruby dots. Non potete immaginare gli sguardi curiosi e un po’invidiosi delle signore in attesa: noi la spesa non l’abbiamo messa in una busta qualunque ma nel cestino più fashion in circolazione. Per completare la spesa, un po’ di frutta e verdura ed un bel mazzo di fiori colorato.

Un grande vantaggio della Carrybag è la sua flessibilità. Grande camminatrice dal passo lesto (la mamma), piccola pigrona (la figlia), quando usciamo per la spesa ed abbiamo fretta, siamo ancora passeggino-munite. Avete mai provato ad agganciare le borse della spesa al passeggino? Spesso scendono verso il basso strisciando per terra, sono troppo lunghe o i manici sono troppo corti. La carrybag si è rivelata perfetta e in un baleno era agganciata al manubrio del passeggino, ferma e stabile.  Davvero spaziosa, ha anche una piccola cerniera dove riporre i soldi o la lista della spesa che, almeno a casa nostra, si perde sempre nel tragitto casa – negozio.


Se vi muovete con l’auto o in bicicletta potete testare la sua portata in chili davvero da primato (25 kg), se vi muovete a piedi consiglio un carico moderato o diventerà un po’ scomoda.  In attesa di riprendere in mano la mia amata bicicletta e sfoggiarla per le strade milanesi a “pieno carico”, Ginevra l’ha testata a suo modo trovando un altro mezzo di trasporto per farsi scarrozzare comodamente.

giovedì 11 aprile 2013

Bastano due stecche e la borsa pieghevole è pronta per la spesa

Pensavo di sapere un po’ tutto ma la Carrybag di Reisenthel è riuscita a spiazzarmi. Ero perplessa, lo ammetto: che cos’è questa cosa? A cosa serve? Bella è bella, non c’è dubbio: si vede che è un oggetto di design,  realizzato con la massima cura dei dettagli; la estraggo dalla sua custodia di plastica e in pochi gesti è montata, a prova di imbranati, davvero.  E’ necessario inserire quattro listarelle di plastica sui lati per mantenere la struttura rigida, ma il procedimento è piuttosto semplice; io ne ho inserite solo due e va benissimo così. Sperimentato: a pieno carico la borsa sta su anche senza, così è ancora più facile da ripiegare velocemente.


La metti al braccio e ti accorgi che è robusta ma leggera allo stesso tempo, è capiente per la spesa e riesce a sostenere anche carichi importanti come chili di arance e bottiglie di vino.  La stoffa è resistente e lavabile, nessun problema dunque se uno la usa per acquistare fiori recisi che sgocciolano o piante per il balcone che perdono terra e foglie...

Da noi la Carrybag è ancora un oggetto poco conosciuto, siamo abituati solo a quei tristi cestelli di plastica dei supermercati, così girando con la mia Carrybag al braccio per i mercati e i negozi ho notato una cosa sorprendente: tutti si girano a guardarti e ti accorgi che no, non stanno guardando te -sic!- ma la tua borsa! D’altronde lei così bella che ti fa sentire subito incredibilmente chic!









mercoledì 10 aprile 2013

Reisenthel diventa anche... portariviste


Il carrybag Reisenthel nasce come cestino per la spesa, ma è così carino che non sfigura nemmeno come complemento d'arredo... L'idea me l'ha data mia mamma, che quando l'ha visto ha detto: "Potresti usarlo anche come portariviste!"

Detto, fatto: ho provato a mettere nel cestino alcune delle mie riviste preferite (indovinate quale non poteva mancare?), un manuale sulla maglia e il necessario per il knitting, gomitoli e ferri. Poi l'ho sistemato di fianco al divano, che con i suoi elementi in metallo si abbina perfettamente al colore grigio del carrybag...


Che ne dite? Non vi sembra carino anche così,
per creare in casa un angolino lettura e hobby?

La crostata non si rompe più grazie alla mini teglia!

Solo un commento: eccezionali!

Non ho idea di chi abbia avuto l’intuizione di dividere in due parti la teglia (bordi esterni e parte centrale rotonda,che si solleva con facilità con la sola pressione di un dito), ma immagino che sia stata una donna. Forse un’ingegnera trafelata che non appena termina la giornata di lavoro corre a casa - facendo un rapido slalom tra supermercato, lavanderia, riunioni con i professori e di condominio - per dedicare il resto del suo tempo ai figli, coccolandoli con chiacchiere, racconti e giochi! Una donna impegnata su mille fronti, che tuttavia non rinuncia a mettere “le mani in pasta” per preparare dolci genuini per la merenda e la colazione dei suoi cari e che ha compreso quanto sia importante semplificare i processi di preparazione del cibo per risparmiare tempo prezioso.

Immagino che la mamma ingegnera, dopo aver combattuto per anni lunghe battaglie con le teglie classiche che rendevano a “rischio rottura” le crostate, con un complicato calcolo che ha tenuto conto dei diversi pesi specifici della farina, dello zucchero e della marmellata, nonché delle misure standard di una crostatina monoporzione, avrà proposto l’idea al suo direttore che, poco avvezzo alle arti della cucina, non si sarà reso conto immediatamente della portata storica dell’innovazione: mai più crostate attaccate e facilità totale di lavaggio. Solo dopo un cooking show improvvisato con i prototipi delle teglie (e, soprattutto, dopo che il direttore si sarà sbafato almeno 4 crostatine…), la mini teglia per tartellette avrà avuto l’ok alla produzione!


Sto scherzando, ovviamente… la realtà è che Tescoma ha saputo creare un prodotto diverso, che è quanto di più comodo abbia finora provato per fare crostate: è un dolce facile che mi piace fare, generalmente  viene sempre bene ed ha il vantaggio di poter essere preparato in poco tempo in caso di ospiti improvvisi. Uova, farina, burro, zucchero e confettura. Tutto qui, non serve altro. La crostata si prepara con ingredienti basilari, che si trovano in tutte le case. E se proprio andate di corsissima… nei banchi frigo trovate la pasta frolla già pronta (certo, non sarà proprio come quella fatta in casa ma una volta tanto, in caso di emergenza, si può!).

La confezione contiene 4 piccole teglie antiaderenti, che si lavano anche in lavastoviglie ed occupano poco spazio perché si impilano una dentro l’altra. Si usano come normali teglie e per sformare è sufficiente premere sotto il fondo (magari non fate come me che, per l’impazienza di provare, non ho aspettato che si raffreddassero e… mi sono ustionata un dito!)

Con le mini teglie mono porzione si possono preparare tortine personalizzate secondo i gusti di tutta la famiglia: marmellata, crema spalmabile al cioccolato, crema da guarnire con pinoli o visciole… La mini teglia può essere utilizzata anche per mini quiches salate, piccoli gateau di patate, pie di carne all’inglese. Multifunzione e multi pratica, altrimenti che Tescoma sarebbe, no?


martedì 9 aprile 2013

Stampo per biscotti a prova di... Serena

Cucinare io? Dolci? Questo è stato il primo pensiero che è lampeggiato nel mio cervello quando ho visto la proposta di CasaFacile. Non sono una brava cuoca, e i dolci soprattutto sono sempre stati quasi impossibili per me. Sono la barzelletta della mia famiglia, dove ovviamente sono tutti bravi cuochi e pasticceri: ecco la mia nemesi, la prova Tescoma mi costringe ad affrontare le mie paure. E sia dunque! Nonostante le risatine di scherno di mio marito e di mia sorella mi rimbocco le maniche e ci do dentro con la cucina. Vedremo chi la spunterà!

STAMPO BISCOTTI - Forse per qualche strano caso del destino avevo appena letto su una rivista una ricetta per la pasta frolla da fare nel mixer (preso con i punti, chi mai credeva che l’avrei usato davvero?).
INGREDIENTI: Farina “0” 150g, Farina di Mandorle 150g, 3 tuorli sodi, Burro 160gr, Zucchero semolato fine 150g, UN limone non trattato, Sale un pizzico, Zucchero a velo per decorare


1. Nel mixer mettere le due farine, la scorza grattuggiata del limone, lo zucchero, il burro a pezzetti, un pizzico di sale, e i tuorli setacciati (questo passaggio del setaccio è stato più faticoso di quello che pensavo, ma il risultato è così buono che vale lo sbattimento, credetemi). La pasta frolla con questa ricetta è saporita, friabilissima, si scioglie in bocca…. Da urlo insomma! Azionare il mixer a velocità massima finchè l’impasto non comincia a raccogliersi, poi lavorarlo un po’ con le mani e fare una palla, avvolgerla con la pellicola trasparente, lasciarla per 1 ora in frigorifero.

2. Stendere la pasta delicatamente con il mattarello: visto che la pasta è molto delicata e friabile per evitare disastri ho steso la pasta tra due fogli di carta forno infarinata.

3. Con la massima delicatezza ho steso la pasta sul tagliabiscotti e con il mattarello ho pigiato per fare uscire i biscotti. La pasta restante l’ho usata con le formine delle crostatine per fare delle piccole tortine alle fragole.
 
4. Ho posizionato i biscotti sulla carta forno Tescoma: è comodissima, si lava e può essere riusata più volte!
Cottura in forno per ca 15/20 minuti a 180°. Fare attenzione a non cuocerli troppo, piuttosto lasciarli nel forno spento.


lunedì 8 aprile 2013

Ciambelle a prova di Homer Simpson... by Antonella

Tescoma! Un nome sinonimo di qualità ed italianità. Questo è stato sempre il mio concetto ogni volta che ho acquistato un suo prodotto. Ho accolto con vera gioia la notizia dell’arrivo di vari attrezzi Tescoma. La gioia però è durata un attimo sostituita da un “D’OH!” in stile Homer Simpson! Imbranata come sono riuscirò mai ad utilizzarli al meglio? Non sapevo a quale santo votarmi.


Sant’Homer Simpson mi è subito venuto in aiuto: tra gli attrezzi c’era il forma ciambelle con pinza! Wow! Sono andata a casa di mio fratello ed è iniziata l’avventura denominata “Il buco con la ciambella intorno”. Abbiamo seguito la ricetta sul retro della confezione e dopo aver steso la pasta ho iniziato ad usarlo. Semplicissimo! Mi è bastato premere sull’impasto e per la prima volta anche io sono riuscita a fare le ciambelle col buco. Consiglio il forma ciambelle a chi inventò il detto “Non tutte le ciambelle riescono col buco!”: evidentemente non ha conosciuto TESCOMA! L’unica difficoltà che ho avuto è stata quella di far fuoriuscire la pasta in eccesso dal buco centrale, forse perché non l’ho tolta ogni volta che facevo una ciambellina.


Mio fratello ha fritto le ciambelle,  ma avevano un aspetto davvero anonimo e molto lontano dall’assomigliare a quelle del mio “muso ispiratore” Homer Simpson. Ho deciso di testare il pentolino per bagnomaria. Ho seguito le istruzioni all’interno della confezione e posto nel pentolino cioccolato e burro in parti uguali.  Ho sciolto il tutto a fuoco basso tenendo una temperatura costante di 45°C misurata grazie termometro digitale Tescoma.
Che scoperta il termometro per alimenti! Mi sono sentita Cristoforo Colombo quando scoprì l’America: non sapevo neppure che esistesse un aggeggio del genere! Facile da maneggiare e da pulire, doppia scala termica (Celsius e Fahrenheit) e possibilità di memorizzazione della temperatura appena misurata.  Ottimo! Disolito io ed il bagnomaria non abbiamo mai avuto un buon feeling, ma questa volta mi ha stupito! Utilizzando l’apposito pentolino ed il termometro digitale ho ottenuto una crema morbida, lucida e non solo! Non ho dovuto faticare per pulire gli attrezzi: NON si era attaccata nemmeno una goccia di cioccolato!

Ho versato facilmente la crema di cioccolato in una scodella grazie alle pratiche scanalature del pentolino e mio fratello ha iniziato ad intingere le ciambelline utilizzando la pinzetta in dotazione col “ciambellatore”. Era entusiasta e si divertiva come un matto. Ho voluto provare anche io. INCREDIBILE! Io, la pasticcera più pasticciona del west NON mi sono sporcata neanche un dito! Mi è bastato porre la pinza al centro del buco, intingere la ciambella ruotarla a testa in giù. Ma come liberarla dalla pinza? Semplice! Afferrando la pinza dall’altro capo e, chiudendola leggermente, le ciambelline son venute giù che è una bellezza! Ho rifinito le mie doughnut con delle codette a palline colorate ed a bastoncino.

♥ANTONELLA&TESCOMA♥    vs     ANTONELLA SENZA TESCOMA      3 - 0 !
Palla di pasta frolla al centro e si ricomincia!


Crema catalana? Ci vuole la pistola caramellatrice!

Ma siamo a Masterchef? Ha scherzato mio marito quando ho estratto dalla scatola Tescoma il caramellatore... No amore, non è una pistola laser, ho spiegato a mio figlio, sempre in attesa di qualche mostro alieno da abbattere... La guardo con un misto di timore reverenziale e curiosità: io, il terrore della cucina con in mano una pistola caramellatrice! L’idea è davvero buffa, ma ormai sono nel tunnel e devo andare fino in fondo...

Decido di andare sul semplice, così punto sulla crema catalana. Per me  impedita e sempre di fretta i preparati sono una manna dal cielo, aggiungo solo latte fresco e panna ed ecco una perfetta Crema Catalana! Una spolverata di cannella e zucchero di canna e la pistola già freme di impazienza tra le mie mani!


La carica della pistola è stata acquistata in tabaccheria, è quella per ricaricare gli accendini quindi facilmente reperibile e economica; mio marito Luca ha caricato la pistola in un batter d’occhio ed eravamo subito pronti a far fuoco! E’ divertente da usare, dico davvero, lo zucchero si scioglie sfrigolando, il profumo è delizioso. Prova superata!

giovedì 4 aprile 2013

Come tagliare perfettamente la pasta con gli stampi per crostatine

La nostra esperienza con questi stampi da forno Tescoma è stata entusiasmante. Sarà che il risultato finale mi è piaciuto davvero tanto. Non vi sembrano pastine uscite dalla pasticceria? Ok, probabilmente sono un tantino di parte... come si suol dire, “ogni scarrafone è bello a mamma soja”!


Gli stampi utilizzati sono della linea “Delìcia”. Una confezione di 4 stampi da 10 cm di diametro che permettono di realizzare piccole crostatine ed altri alimenti dolci o salati.

Una cosa bellissima di Tescoma, secondo me, è che nel loro sito ufficiale ci sono un sacco di spunti su come utilizzare i prodotti. Ed essendo prodotti professionali (o che si ispirano a quelli per poter permettere a chiunque di avere in casa propria delle “attrezzature” pratiche ed intelligenti per realizzare alimenti e piatti buoni ma anche belli), anche i suggerimenti sul loro utilizzo racchiudono spesso delle “chicche” utilissime che consiglio di andare a sbirciare.

Ad esempio, prima ero solita tagliare e poi posizionare manualmente la pasta dentro agli stampi invece è proprio sul sito Tescoma che ho appreso questo metodo (che non conoscevo): dopo aver tirato la pasta allo spessore desiderato col mattarello, la si posiziona tutta sopra agli stampini e si passa di nuovo il mattarello. Questo permette un taglio preciso e velocissimo e basta una leggera pressione per farla poi scendere bene sul fondo. Il risultato dopo la cottura regala una forma PERFETTA.


Un altro dettaglio intelligente è il fondo removibile che permette, assieme al materiale antiaderente, un’estrazione pratica che non rovina la sagoma dell’impasto cotto. Anche per questo prodotto mi sento di dire che è davvero ottimo!

Un altro prodotto testato durante la realizzazione di queste crostatine di pasta frolla alla crema pasticcera, è la penna decoratrice.


Non ne avevo mai usata una e quindi ho iniziato a testarla con qualcosa di davvero semplice: dei piccoli pois di cioccolato su dei mini biscottini con cui ho poi decorato le crostatine. La trovo bellissima. Tutti i pezzi che la compongono sono robusti e facilmente smontabili e rimontabili, anche senza guardare le istruzioni, quindi molto intuitiva. Il corpo della penna è di silicone morbido, quindi permette di regolare l’uscita del prodotto con leggere pressioni. Devo dire che non è facilissimo all’inizio, ma più la si usa più ci si impratichisce.

Anche il lavaggio, nonostante sia un attrezzo composto da vari pezzi, non è stato tragico (come spesso accade), aiutata anche da un apposito utensile per la pulizia delle varie “punte decorative”. Utilissimi inoltre, sia il mini “imbuto” su misura (che permette di riempire la penna senza far pasticci) che il supporto in silicone che si fissa al tavolo come una ventosa e permette di riporre la penna tra un decorazione e l’altra senza far fuoriuscire prodotto.

Un “giocattolino” davvero sfizioso con cui si possono inventare tantissimi tipi di decorazione. Un invito ad usare la fantasia, non posso che amarlo e passare al livello due “decorazioni più complesse”. Me la caverò? :)


Vi piacciono i bagels? Ecco la ricetta di Claudia

I BAGELS DI CLAUDIA
Ho assaggiato per la prima volta i bagels a New York, ed è stato amore al primo morso: un impasto diverso da quello dei semplici panini, morbido dentro e croccante fuori, che si accompagna bene sia con i sapori dolci che con quelli salati. Difficili da trovare in vendita (a meno di non andare nelle caffetterie che offrono prodotti american-style), l’unica alternativa era autoprodurseli. Ogni volta lo stesso problema: quasi tutti in cottura perdevano il caratteristico foro centrale e si trasformavano in semplici panini (il sapore ugualmente buono ma… un bagel ha il buco, altrimenti che bagel è?). Il forma ciambelle di Tescoma è riuscito dove la manualità aveva fallito: bagels più o meno rotondi ma tutti con il loro bravo buco.


Ingredienti: per fare una decina di bagels, io utilizzo 1 cubetto di lievito di birra, 4 cucchiai di zucchero semolato, ½ Kg, di farina (possibilmente per panificazione o manitoba), 4 cucchiai di olio e.v.o., ½ cucchiaino di sale, 1 tazza piccola di latte.

Preparazione: faccio sciogliere il lievito di birra in poca acqua leggermente tiepida. Mescolo la farina con 3 cucchiai di zucchero ed aggiungo il lievito. Mentre impasto (a lungo!), aggiungo pian piano il latte, l’olio ed alla fine il sale fino ad ottenere una palla liscia e non troppo appiccicosa. Spolvero l’impasto con la farina e metto in luogo privo di correnti d’aria a lievitare. Per i bagels che vedete in foto, io ho fatto lievitare per ben 12 ore, rilavorando la pasta ogni 4 ore (ma si può far lievitar anche solo 4-5 ore).

Aiutandomi con un mattarello, ho steso l’impasto e con l’aiuto del forma ciambelle ho ricavato 20 anelli, che ho sovrapposto due a due, facendo lievitare ancora fino a far raddoppiare di volume. Ho quindi riempito con acqua e due cucchiai di zucchero una pentola profonda, portandola ad ebollizione. Aiutandomi con una spatola, ho prelevato un bagel crudo alla volta e l’ho fatto lessare per una decina di secondi, da entrambi i lati, scolandolo e ponendolo su una teglia ricoperta di carta forno riutilizzabile. Una volta scottati in acqua tutti i bagel, li ho spennellati con tuorlo d’uovo sbattuto e li ho ricoperti alcuni con i semi di papavero ed altri con semi di cumino (ma sono buoni anche con semi di sesamo o chicchi di sale grosso). Dopo aver inserito la teglia nel forno, preventivamente scaldato a 220°, li ho lasciati cuocere per 20-25 minuti (dipende dal forno) finché non hanno ottenuto un bel colore dorato.

Carrybag: il cestino a prova di shopping sotto la pioggia!

Il nuovo compito che ci è stato affidato è stato accolto con immenso piacere in casa Zuccarello: testare la meravigliosa carrybag di Reisenthel!


Quale modo migliore di provarla se non in una rilassante passeggiata mattutina? Io ed Andrea siamo andati in centro, a Treviso, e ovviamente non ci siamo fatti mancare, per allietare la camminata, 2 brioches appena sfornate prese nel mio negozio biologico preferito.

Ecco com’è andata… Abbiamo fatto qualche acquisto, un po’ di frutta e verdura, pane e l’immancabile CasaFacile. Questa carrybag è incredibilmente capiente: la giornata non era delle migliori, e quando ha smesso di piovere, oltre agli acquisti e a tutto quello che normalmente porto nella mia borsa – e credetemi sono davvero un sacco di cose – si è aggiunto anche un piccolo ombrello. E c’era ancora molto spazio utilizzabile!


Apprezzatissima la tasca interna con cerniera, dove tenere soldi, documenti, chiavi, cellulare etc con la sicurezza che non vadano persi. Un’altra cosa incontestabile a mio avviso, è l’alta qualità dei materiali di cui è composta, leggeri ma robusti, e le rifiniture, davvero molto curate. Inoltre, il tessuto completamente sfoderabile grazie a delle fascette con velcro, permette al rivestimento di essere lavato con facilità.

L’unico aspetto su cui si potrebbero cercare forse delle varianti più pratiche, è quello delle 4 stecche che vanno inserite al centro lungo i 4 lati della borsa: il fatto che questo permetta di piegarla riducendo notevolmente lo spazio occupato, è un’ottima idea, ma penso che l’operazione di inserimento ed estrazione delle stesse non sia molto pratico.


Nel complesso è una bellissima borsa. In alcuni casi potrebbe risultare un po’ scomoda da trasportare se si deve camminare tanto (soprattutto quando riempita di cose pesanti), ma devo dire che durante la nostra passeggiata ha riscosso molto successo; più di qualcuno ha espresso apprezzamenti e abbiamo notato che molti, incrociandoci, la rimiravano con curiosità e interesse – sicuramente non passa inosservata!