giovedì 28 novembre 2013

Instax: sembra un giocattolo, ma è la mia fotocamera del cuore!

Fujifilm Instax Mini 8…che bello tenerla tra le mani! Riceverla sana e salva a villa Ester è stata davvero un’avventura! Dopo il primo invio recapitatomi con il piolo dello sportellino rotto, ho atteso ben oltre un mese a causa delle ferie estive! Ma non importa, ciò che conta è che ora la mia Fufù è tra le mie dita. L’ho battezzata giocosamente Fufù perché sembra quasi un ninnolo, una toy-cam che stampa foto al volo: giusto il tempo di un fufù e la mini-stampa di 62 x 46 mm è là che occhieggia felice!


Bastano meno di 10 minuti e la stampa è bell’e pronta per essere mostrata, appesa, incorniciata. A dispetto del nome “mini” la forma cicciotta della mia Fufù è davvero una sorpresa (pesa  307 grammi escluse le due batterie alcaline in dotazione). Bella e fumettosa, è molto adatta al mio modo di vedere gli oggetti. Disponibile in vari colori, la mia Fufù è gialla tenue…e non poteva essere altrimenti: adoro quel colore e l’aria vintage che dona! VINTAGE: mai aggettivo è più azzeccato per descriverla!

La InstaxMini8 è proprio una fotocamera da utilizzare come sfizioso modo vintage di immortalare immagini. In un momento come questo in cui le immagini vengono scattate a raffica e condivise in un attimo, è bello riassaporare il vecchio brivido del “Chissà come sarà venuta!”. L’unico "difetto" però, se così si può definire, è proprio questo! In un mondo in cui tutto scorre velocemente, mi piacerebbe che Fuji dotasse la Instax Mini 8 di un pulsante mediante il quale scegliere se scattare in formato file o stampa immediata (chissà se ci penseranno!).


Questo aspetto però mi fa ricordare che le foto non vanno sprecate e che occorre ragionare col cuore prima di scattare. Le pellicole sono vendute in pacchetti da 10 o 10+10 ed ognuna diventa quindi uno scatto prezioso (anche nel prezzo pari a circa un euro a scatto ). Ogni scatto è una sorta di piccola perla di vita da custodire nell’album dei ricordi, a patto di saper utilizzare bene l’apertura del diaframma. Accenderla è abbastanza semplice, basta premere il bottone che fa uscire l'obiettivo dal corpo, scegliere la modalità di utilizzo dello stesso spesso non lo è. Un sensore rileva la luce ambientale ed un led ti consiglia quale modalità usare (tra Interno, Nuvoloso, Soleggiato e molto Soleggiato); c'è anche la modalità Hi-Key che accentua la luminosità e azzera le ombre (ottima per fare foto ritratti vitali e dai colori vibranti). Spetta al fotografo l’arduo compito di scegliere (girando una ghiera) il giusto tipo di modalità da utilizzare perché spesso non combaciante con i suggerimenti del led (ho sprecato una pellicola intera per capirlo!). Poco male, appena ho imparato a padroneggiare bene le impostazioni è stato un divertimento scattare e aspettare che la magia della stampa si compisse. Incantati come me anche i passanti che mi guardavano, incuriositi,  scattare con questa macchina mai vista in circolazione. Tutti pensavano fosse un giocattolo salvo poi ricredersi al momento dello sviluppo istantaneo.

Tutto sommato la mia esperienza con la InstaxMini8 è stata abbastanza buona. Penso che io e la mia Fufù vivremo dei momenti davvero giocosi e creativi perché con quelle mini-foto si può davvero creare di tutto: basta lasciar correre a briglia sciolta la fantasia!


Vorrei lasciare qualche utile consiglio prima di descrivere il mio Fuji-project: Mettete il soggetto della foto ben centrato nel mirino e a non meno di un metro, proprio come consiglia Fujifilm, pena una cattiva messa a fuoco e foto decentrate. Non scattate foto a paesaggi notturni seppur illuminati da luci artificiali a meno che non vogliate fotografare il nero della notte. Non mettetevi mai di fronte al sole o in zone troppo luminose a meno che non vogliate fotografare il bianco solare. Non aprire mai il vano contenente la pellicola prima della fine della stessa. Sentite la foto col cuore, pensate prima di scattare e poi lasciate andare il pensiero al dito. Insomma: smettete di iper-scattare in digitale e ritornate a pensare in formato “pellicola”.

Il mio progetto fotografico si chiama “A City in a box”: è un piccolo percorso fotografico creato per mostrare la mia città sotto un’altra luce. Ho racchiuso tutto in una scatolina perché il bello delle fotine scattate con la mia Instax Mini 8 è proprio questo: sono piccole e non occupano spazio. Non occorrono grandi album pesanti ed ingombranti: basta una scatolina, un mini album o addirittura niente. Niente? Si, si proprio niente… perché son così belle che riporle in un cassetto sarebbe proprio un reato! Ho scelto di rendere ospiti della mia città tutti voi creando uno scrap-percorso. Pronti? Sorridete e…uno, due tre click! (chissà come sarete venuti…aspettate qualche minuto e la mia Fufù ve lo mostrerà!)


martedì 19 novembre 2013

Con la Instax ho creato un cuore di fotografie da appendere

Come potrete immaginare, la Fujifilm Instax Mini 8 è stato il prodotto che più mi ha entusiasmato tra quelli da testare. La conoscevo, l'avevo già vista all'opera ed era uno di quegli oggetti da "wish list" che speri sempre qualcuno ti regali... ma non succede quasi mai, tranne questa volta in cui ci ha pensato CasaFacile!
Finalmente, dopo tutto il necessario per una casa pulita e profumata, qualcosa di creativo con cui divertirsi e sperimentare.

Ne ho approfittato per realizzare un progetto che avevo in mente da tempo, forse sbirciato su qualche board di Pinterest: un bel cuore di fotografie, sul muro. Così, ho iniziato a scattare e raccogliere foto di noi due, di luoghi che abbiamo visitato insieme, di piccoli particolari quotidiani: una collezione di momenti e cose belle.


Non è stato sempre facile, abituata come sono alle macchine fotografiche digitali in cui posso regolare le impostazioni e soprattutto controllare cosa sto inquadrando. Insomma, il risultato con la Instax è sempre una sorpresa... a volte bella, a volte un po' meno, anche se mi è capitato più volte di conservare scatti "difettosi" proprio per il loro fascino imperfetto.

Purtroppo, il tempo e le occasioni a disposizione per scattare prima della "consegna" non sono state molte e quindi il mio primo esperimento è con un cuore piuttosto piccolo. Per questo, al momento di scegliere dove collocarlo, ho optato non per un muro ma per una paretina di legno di fianco al divano del soggiorno. Prima di appendere le foto ho provato su un tavolo diverse composizioni per creare il cuore, fotografandole dall'alto con il cellulare per vedere l'effetto. Una volta soddisfatta, ho trasferito le immagini sulla paretina usando le gommine adesive rimovibili. Così, potrò sostituire le foto con scatti nuovi o eventualmente spostare il cuore.



Oltre alle foto della instax, ne ho aggiunta una in un formato diverso ma dallo stile simile, regalo di un'amica: mi piaceva l'idea di inserire una scritta tra le immagini e di movimentare un po' la composizione. Anche se molto semplice, è il mio primo progettino decorativo nella casa nuova e sono molto contenta del risultato.
E quando avrò catturato altri momenti con la mia Instax Mini, chissà... magari farò un cuore ancora più grande, su una vera parete!


lunedì 18 novembre 2013

Una tracolla fai-da-te per la mia nuova fotocamera Instax

Appena ho vista la mia nuova Instax Mini 8 di Fujifilm ho pensato ad un diy semplicissimo e supersintetico:


Occorrente
nastro di cotone colorato
perle di legno grezzo o perle già colorate
colori acrilici
ago e filo


Procedimento: dipingere le perle di legno. Lasciar asciugare. Infilare il nastro di cotone nelle perle. Infilare ciascuna estremità del nastro in ognuna delle scanalature apposite ai lati della Instax Mini8. Con ago e filo cucire il nastro strettamente affinché non si sfili. Far scorrere le perle sulle cucitura per nasconderle.
Tracolla pronta!


sabato 16 novembre 2013

Istantanea, analogica, vintage: è la fotocamera dei miei desideri!

Lo ammetto. Questa volta all’annuncio di ciò che avremmo dovuto testare, ho fatto un balzo sulla sedia: Instax Mini 8 di Fujifilm. Meraviglia! E’ una fotocamera analogica di cui mi ero innamorata già da tempo, una di quelle cose che è finita fin da subito nella mia “lista dei desideri”.


Premetto che sono un’appassionata di fotocamere con le quali si possono ottenere effetti particolari come vignettature, sfocature, distorsioni, alterazioni di colori e un sacco di altre particolarità tipiche di questo genere di macchine (che vengono spesso definite anche “low-fi” proprio per questa loro caratteristica, che non è quella di realizzare foto qualitativamente perfette in senso fotografico “classico” ma di regalare invece effetti particolari con cui chi scatta può letteralmente “giocare” a creare composizioni uniche ed originali).

Per me quello che ne esce sono piccole creazioni artistiche.



Perché mi piace la Instax Mini 8? Ha delle dimensioni davvero ridotte, è leggera ma robusta, ha un design carinissimo e arrotondato che la rende davvero piacevole da maneggiare e, chicca delle chicche, permette di scattare e di avere tra le mani in pochi secondi la tua foto in un formato speciale di 8,5 cm x 5,5 cm (quello delle carte di credito!) sviluppata e “incorniciata” dalla bordatura plastificata bianca classica delle foto a sviluppo istantaneo. La sua particolarità è quella di creare foto dal tipico aspetto “vintage”, un po’ “sbiadito” (desaturato).

E’ semplicissima da usare. Ha un tasto per l’accensione (lo stesso che mette in funzione l’obiettivo), uno per scattare e una ghiera che fa scegliere l’impostazione più adatta per la foto a seconda delle condizioni di luce in cui ci si trova.

Tutto questo rende estremamente divertente il momento dello scatto perché permette di focalizzarsi sul creare, l’immaginare e lo sperimentare, anziché doversi preoccupare di settaggi e conoscenze tecniche che spesso sono alla portata di pochi.

Io ed Andrea ci siamo sbizzarriti a testarla passando un’intera giornata a Venezia, click dopo click. E’ stata bellissima la sensazione dell’uscire dall’ottica dello “scatto classico” per  lasciarsi andare alla creatività! Liberatorio, divertente, spensierato.

Ma la “fase creativa” con le mini-istantanee non finisce qui. Una volta a casa abbiamo fantasticato insieme su che cosa potevamo creare con tutte le foto collezionate e il divertimento è continuato... Ecco la nostra creatura :)



Come ogni fotocamera di questo tipo, è necessario utilizzare le apposite pellicole che vengono vendute in confezioni da 20 stampe, suddivise in due pacchettini da 10 l’una al prezzo di 24,90€, quindi una singola foto sviluppata costa 1,245€.

Non è pochissimo, ma personalmente penso che se come me vi piace avere tra le mani qualcosa “che rimane”, vi divertite a sperimentare con la fotografia (in questo caso soprattutto di dettagli e inquadrature “vicine”), e amate quel tocco particolare che solo le istantanee di questo tipo sanno regalare, la Instax Mini sarà anche per voi un “gioiellino” che vi farà passare tanti momenti giocosi, metterà in moto la vostra creatività e vi regalerà anche qualche bella soddisfazione!


La fotocamera Instax mi ha insegnato il carpe diem!

Come definisco la mia esperienza con la Instax? Croce & Delizia. Esteticamente è carinissima, sembra uscita direttamente da un manga; io l’ho scelta di un giallo acceso e devo dire che nella mia collezione fa davvero una bella figura.



Sulla maneggevolezza non ci siamo molto: non è leggerissima e la forma verticale non l’ho trovata molto comoda. Le macchine di questa tipologia sono implacabili: niente filtri, trucchi, scappatoie… niente photoshop per aggiustare il risultato finale. Niente di più simile al saggio “Carpe Diem” in questo caso “Carpe Immagine”. E' una macchina che, almeno nel mio caso, mi ha insegnato a non pensare troppo. Quando mi sono impuntata a cercare la giusta luce, inquadratura, ecc… non ho combinato molto. I tentativi per fare un primo piano decente di Mr. Shark ne sono la dimostrazione.


I risultati migliori li ho ottenuti quando ho scattato senza riflettere troppo, o addirittura quelle scattate da mio figlio che, con i suoi occhi  da bambino, è probabilmente riuscito a cogliere molto meglio di me lo spirito di questo giocattolo analogico. Divertimento, spontaneità, rilassatezza, nessun pretesa. E' divertente personalizzare gli scatti con frasi ad effetto, descrizioni o semplici decorazioni con adesivi o washi-tape. Per i più pigri e meno fantasiosi sono in commercio pellicole già "decorate" in diversi stili: con Hello Kitty, quelle di Cath Kidston, dei puffi… queste ultime però non sono ancora facilmente reperibili in Italia e per avere una vasta scelta conviene rivolgersi al fiorentissimo mercato online. Con un po' di dimestichezza… e di coraggio, si può anche tentare di comprare le pellicole direttamente in Giappone: lì la scelta è davvero illimitata.


I rullini sono un po’ costosi: è vero che si risparmia sulla eventuale stampa, ma prima di riuscire a manovrarla bene si sprecano diversi tentativi e si parla di quasi un euro a scatto. Di questi tempo non è poco. Come scritto prima conviene girare un po' la rete: se ci si appassiona a questa tecnica su ebay e altri siti ci sono pacchetti "famiglia" decisamente convenienti.

Io ho usato quasi un intero rullino durante l’estate per cercare di capire come regolarmi con l’esposizione, come fare le foto al sole o all’ombra; a che distanza mantenermi... Non ci ho ancora capito molto e per questo ribadisco il punto di prima: non stare troppo a pensare e scatta. Ma per una Miss Precisini come me è stata una lezione dura da imparare e ammetto che ancora non ho mandato giù l'affronto di non essere riuscita a scattare primi piani! Ma mi rifarò, è una promessa.

Una fotocamera pupazzosa e istantanea per chi adora le mini foto!

Spacchettando la mia Instax Mini 8 la prima cosa che mi ha colpito è l'aspetto: buffa, colorata e tondeggiante, potrebbe essere la protagonista di un cartone animato. E' una macchina pupazzosa che stampa all'istante foto formato credit card.

Facilissimo capire come usarla: si apre il pacchetto delle foto, si apre lo sportello sul retro e vi si inserisce il consumabile (impossibile sbagliare). Poi si seguono le indicazioni della macchina stessa: si schiaccia un bottoncino per far uscire l'obiettivo, che è fisso, si aspetta che si accenda la lucina (o, più professionalmente, led) sulla ghiera che ti indica come regolare l'apertura del diaframma, si ruota la ghiera in corrispondenza della lucina e si scatta. Più difficile dirlo che farlo, perché è molto intuitiva.

Meno facile è ricavarne foto davvero soddisfacenti al primo scatto. Per me che sono abituata a farne tante e scartarne altrettante, una macchina di questo tipo non è semplicissima. E qualche foto andrà sicuramente sprecata. Ambientazioni troppo luminose e controluce nascondono delle insidie perché il rischio è fare foto troppo bianche. Considerato il formato piccolo della foto, meglio scordarsi i paesaggi. Bene invece i primi piani. Bene quando la luce non è intensa. Bisogna fare un po' di prove, insomma, prima di capire come regolarsi con distanze e inquadrature, ma alla fine la si spunta.

Date le dimensioni e l'aspetto delle minifoto, secondo me si prestano a diversi utilizzi, diventando un mezzo e non un fine. Incontri l'uomo dei tuoi sogni? Lo fotografi (giusto per non confonderlo con gli altri uomini dei tuoi sogni conosciuti in vacanza) e sotto scrivi il suo numero di telefono. La famiglia si allarga? Ecco una foto immediata del pronipotino da regalare alla bisnonna. Qualcuno è molto in ritardo per il vostro appuntamento? Stufa di aspettare, ti scatti una foto bella e impossibile e la lasci dove avreste dovuto incontrarvi.

Oppure vi fabbricate una ghirlanda con le foto e i ricordi delle vacanze.





venerdì 15 novembre 2013

Che bello tenere fra le mani le foto stampate! No digital, sì Instax

A casaGi siamo veri appassionati di fotografia e ultimamente ci divertiamo a immortalare giornate e situazioni interessanti con i nostri smartphone. Quando la redazione ci ha informato dell’arrivo della Instax Mini 8 non ci potevo credere: una nuova macchina fotografica con cui divertirci! Ed avendo una piccola principessa in casa, abbiamo ricevuto la versione rosa confetto.

Ormai siamo abituati alle foto digitali e a condividerle sui social network e stiamo dimenticando la bellezza di avere tra le mani le foto stampate. Con questo piccolo "giocattolo" possiamo scattare e dopo pochi minuti ammirarne il risultato, piccole immagini formato credit card davvero ricche di fascino. Che dire, ho sempre avuto una passione per questo tipo di fotocamera, sarà nostalgia dell’infanzia anni ’80.

La Instax Mini 8 ha ottica fissa con l’otturatore fissato a 1/60 di secondo e dopo averla accesa con un semplice bottone, un sensore rileverà la quantità di luce indicando con un led la modalità consigliata. Possiamo scegliere tra ambienti interni, nuvoloso, sole e luce intensa.  C’è poi la modalità Hi-Key che accentua la luminosità azzerando le ombre.


Con un semplice gesto iniziamo a scattare. Davvero elettrizzante il rumore dello scorrimento della pellicola e l’attesa che l’immagine si materializzi sulla cartina.  Una vera toy-cam, anche nella forma e colori, adatta anche ai più piccoli che si divertiranno ad imitare mamma e papà.

Noi abbiamo immortalato momenti divertenti durante le vacanze, pomeriggi al parco e ritratti stralunati da riutilizzare per tanti progetti creativi. Con alcune foto abbiamo creato piccoli collage delle vacanze da appendere ai muri, e foto ricordo da aggiungere all’album di quest’anno. I ritratti, scattati durante una rimpatriata, sono simpaticamente diventati i segnaposto per la cena. 


Le pellicole, che tra l’altro si trovano facilmente anche on-line, non sono ancora finite ed in questi giorni mi aspetta qualche altro progettino creativo…

L’unico neo che ho riscontrato riguarda la percezione della luminosità dei sensori. Se vi trovate in ambienti molto luminosi, come la spiaggia ad esempio, c’è il rischio che le foto vengano molto chiare, a volte troppo, ed il controluce è assolutamente da evitare.

giovedì 14 novembre 2013

Instax, una fotocamera seria... da fumetto!

Se questo non fosse un post serio, mi verrebbe la voglia di parlare – squenk! -come un personaggio dei cartoons, perché questa piccola delizia colorata, tonda come una caramella, con il “nasone” (l’obiettivo) che fuoriesce pigiando un pulsante e che scatta foto (anzi, fotine, visto che hanno il formato “credit card”) divertenti e immediate, sembra uscita dalle pagine di un fumetto! Anche il colore tenero (io ho la Instax azzurro confetto) contribuisce a darle un aspetto giocoso! Ci manca solo che sulle piccole foto compaiano le nuvolette e l’illusione è completa! Tuttavia mai farsi fuorviare dalle prime impressioni perché, anche se sembra un giocattolo, non lo è per nulla.



Appena è arrivata a casa la prima cosa che ho fatto (e che sicuramente avreste fatto anche voi!) è stato di maneggiarla, aprire lo sportellino porta pellicole, soppesarla: abituata con le digitali, estremamente compatte e slim, la Instax, seppur leggera, è invece piuttosto “sostanziosa” e non comodissima da portare in giro. Per fortuna ha un comodo laccetto in nuance che permette di agganciarla al polso, come un bijoux tecnologico!

Come in ogni storia, manga o fumetto che si rispetti, c’è sempre un momento in cui si sviluppa un piccolo dramma… Ora esagero come mio solito, ma vi prego di immaginare la scena… la Instax è appena arrivata, voglio subito provarla, quindi: apro la scatola, prelevo la Instax, leggo accuratamente le istruzioni, apro il pacchetto di pellicole, lo inserisco correttamente nella pancia azzurra della Instax - che sembra gradire! - verifico la luminosità (c’è un sensore di rilevazione molto utile per impostare l’apertura del diaframma in automatico), inquadro il mio primo soggetto (il mio mega pom pom multicolore), scatto e… dalla fessura in alto con un leggero shhhh scivola fuori la prima pellicola. Nera. La guardo. La riguardo. La giro da tutti lati. Sempre nera resta. Provo a vedere se devo togliere ancora qualche cosa ma non c’è nulla da levare… ecco, ho lo sguardo perso nel vuoto mentre penso che o la Instax o le pellicole non funzionano…Per fortuna arriva il “tecnico” di casa che, dopo un’occhiata veloce mi guarda stranito: “ma non ti sei accorta che questo è il coperchio di sicurezza del pacchetto di pellicole che viene espulso al primo scatto?”
Agh! La solita imbranata a zero tecnologia! Provo a scattare un’altra foto e questa volta dalla feritoia esce la pellicola bianca dove pian piano si delineano i bordi, le forme, i colori del mio pom pom e… ho fatto la prima vera foto con la Instax!

Inizio a scattare foto immaginandone gli usi e le eventuali potenzialità, la porto con me durante i fine settimana, diventa inseparabile apparecchio di ripresa rapida e strumento per creare condivisione: le foto estemporanee scattate con la Instax sono gadget graditissimi soprattutto dai ragazzini, che restano a guardare sbalorditi mentre le foto compaiono (corsi e ricorsi storici… alla loro età io restavo stupefatta a guardare le prime polaroid…!).

Le mini foto Instax si prestano a tanti usi che vanno ben oltre la semplice ripresa fotografica: per la loro dimensione, la qualità della pellicola, l’imprecisione delle riprese che diventa arte (non è semplicissimo centrare il soggetto e ogni scatto è sempre una piccola incognita: ogni foto è unica e irripetibile e quello che con altre macchine fotografiche potrebbe essere un problema, con la Instax diventa pregio) è ideale per dar libero sfogo alla creatività.

Come “compito” a casa da tester Instax, ho scattato una dozzina di foto a dei fiori colorati ed ho provato a “giocarci” con diversi utilizzi. Il risultato?

Un quadro con 8-10 mini instax assemblate su una tela da pittore: lasciate così, semplici, o corredate di scritte (il bordo inferiore delle Instax è fatto apposta per scrivere). Una sorta di memo-board: 4 foto Instax e sotto 4 mollette da bucato ricoperte da washi tape + 4 cartigli con scritto ricordare, comprare, fare. La cornice di uno specchio vivacizzata da scatti Instax attaccati con nastro biadesivo.


E poi un quaderno di scrap-booking, tra cartoncini colorati, veline e pizzi di carta; una cascata di Instax sulla tenda bianca della camera; un simpatico espositore tridimensionale a forma di casetta, una decorazione sull'anta dell'armadio con foto, washi-tape e le farfalle colorate spedite dalla mia amica Gabri. Infine una Instax applicata su un cartoncino colorato si trasforma in un delizioso bigliettino di auguri!


Lavatrice di seconda mano? Puliscila a fondo con il Cura lavatrice

Oltre alla lavastoviglie, con il trasloco abbiamo guadagnato anche un piccolissimo locale lavanderia, dotato di lavatrice. In attesa di renderlo carino anche solo la metà di quello della nostra cieffina Ilaria, ho pensato che il passaggio di proprietà fosse l'occasione perfetta per sperimentare il Curalavatrice del Dr.Beckmann.

Non avevo mai utilizzato un prodotto simile, ma si è rivelato davvero molto pratico nell'uso. Seguendo le istruzioni indicate, un unico barattolo da 250 ml è sufficiente per detergere a fondo la vaschetta lasciandola in ammollo, pulire la guarnizione di gomma dello sportello e fare un lavaggio-trattamento completo per l'interno della lavatrice. Il flacone ha una tacca apposita per misurare la quantità di liquido, quindi nessun problema ad azzeccare le dosi.


Il trattamento ha lasciato un buon profumo nella lavatrice e ho apprezzato la sensazione -anche se l'effetto non è concretamente riscontrabile- di aver "resettato" e igienizzato un elettrodomestico di seconda mano, usato finora da altre persone.